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Solidarietà internazionale al processo di pace in Colombia

di Cristiano Morsolin *
Il 4-5 ottobre si è svolto a Terni il Forum Internazionale sui processi di resistenza civile nonviolenta delle Comunità di Pace colombiane “Colombia Vive”. Si tratta di una iniziativa collegata alla 5a Assemblea dell’ONU dei POPOLI e all’edizione 2003 della Marcia per la Pace Perugia – Assisi promosse dalla Tavola per la Pace e dal Coordinamento Nazionale Enti Locale per la pace e per i diritti umani. Hanno partecipato al forum Alfredo Molano – scrittore e docente di sociologia Università di Bogotà, Nubia Castañeda Bustamante – Coordinatrice di Ruta Pacifica del Chocò, Monsisgnorr German Garcia Isaza – Vescovo della Diocesi di Apartadò, Luis Edoardo Guerra – rappresentante della comunità di San José di Apartadó, Rosalba Cordoba Bustamante – rappresentante della comunità del Cacarica, Manuel Denis Blandon – rappresentante della comunità di Jiguamiandó, D. Astier – rappresentante del Comitato di solidarietà con la comunità di San Francesco di Assisi, Marta Buritacà Cespedes – rappresentante della Assemblea costituente delle Donne per la Pace.

Michele Ciricillo della Fondazione Internazionale “Lelio Basso” a nome del comitato organizzatore (che annovera il Comune di Narni, Provincia di Terni, Consiglio Regionale della Toscana, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e per i diritti umani, Amnesty International di Pisa, Gruppo 10, COSPE, Consorzio Pluriverso, Nexus CGIL Emilia Romagna, ecc.) ha dichiarato che “l’attenzione sulla Colombia è tradizionalmente dominata da due elementi: il conflitto armato ed il narcotraffico. Quasi sempre le analisi si sono limitate alla descrizione della perversa realtà che vive il paese ed alla presentazione di numerose denunce, tutto ciò senza fare alcun riferimento a possibili soluzioni e ciò nonostante l’esistenza di un gran numero di processi locali e regionali che cercano di praticare iniziative di convivenza e sviluppo alternativo favorevoli alla pace.
Con lo scopo di dare a queste esperienze propositive, realizzate da migliaia di colombiani e colombiane nelle varie regioni del paese, il posto di rilievo che meritano nel panorama nazionale e internazionale, e senza dimenticare la grave crisi umanitaria che vive la Colombia, abbiamo organizzato il secondo forum internazionale “Colombia Vive!”. Il Forum é una occasione di incontro per pensare alla Colombia in termini di alternative di pace e non solo di problemi iniziando a riflettere sulla lotta nonviolenta per la vita e la dignità umana che le Comunità di Pace stanno portando avanti.
L’obiettivo che il Forum si é proposto è quello di rafforzare i legami di scambio e sostegno tra questi processi di resistenza e di costruzione di pace e le reti di solidarietà italiane ed europee di associazioni ed Enti Locali.
La Rete di Solidarietà a sostegno delle Comunità di Pace colombiane dell’area del Chocò e dell’Urabà, costituitasi a Narni il 13 maggio 2003 fra diversi Enti Locali, Organizzazioni ed Associazioni, ha consentito la realizzazione di questa seconda edizione del Forum Internazionale che ha permesso di conoscere direttamente dalle testimonianze dei rappresentanti colombiani i processi di lotta per la difesa del territorio, la vita e la dignità umana.“

Questo forum rappresenta un segno della solidarietá internazionale che sta accompagnando il processo alla ricerca della pace e della giustizia in Colombia, in un momento particolarmente delicado per il martoriato paese che da 40 affronta una guerra civile dove si mescola la violenza di un conflitto in escalation che sta allargandosi all’area andina (in primis l’Ecuador con le conseguenze delle fumigazioni documentate dall’Ong ambientalista ACCION ECOLOGICA www.accionecologica.org , del flusso dei rifugiati e desplazados, le violenze alla frontiera documentate dall’Osservatorio OIPAZ www.oipaz.org.ec, l’impatto socio-ambientale ma anche il Perú nella parte amazzónica), la mobilitazione dei movimenti popolari, il massacro selettivo di leader della societá civile, narcotráfico, guerriglia, i paramilitari, gli interessi strategici del Governo USA attraverso il Plan Colombia 2…

Un capitolo di questa lotta per la pace è sicuramente relazionato all’attacco contro i difensori dei diritti umani, che hanno presentato il rapporto “El Embrujo Autoritario”, pubblicato dalla “Plataforma Interamericana de Derechos Humanos, Democracia y Desarrollo, PIDHDH Colombia” ( www.plataforma-colombiana.org ) e l’8 settembre scorso sono stati tacciati come “politicanti al servizio del terrorismo” dal Presidente della Colombia Alvaro Uribe(www.colombia.indymedia.org).

Anche per esprimere loro solidarietá, il 16 settembre scorso si é svolto a Quito (Ecuador) il convegno dal titolo “Conseguenze della politica estera di Uribe per l’Ecuador e la regione”, organizzato da Alexis Ponces, portavoce del “Gruppo di Monitoraggio sul Plan Colombia della societá civile dell’Ecuador” (minacciato di morte per il suo impegno in difesa dei diritti umani); un’iniziativa in preparazione della IV Plenaria nazionale organizzata dall’”Asamblea Permanente de la sociedad civil por la paz” (www.asambleaporlapaz.org ) in programma a Bogotá il próssimo 9 -11 ottobre.
Alexis Ponce ha sottolineato che “le pericolose accuse del Presidente Uribe nei confronti dei difensori dei diritti umani, innescano conseguenze imprevedibili, implicano rischi, evidenziano la volontá di criminalizzare un’attivitá legittima e legale in una democrazia formale, di criminalizzare il delitto piú bello che si puó commetteré in Colombia: difendere la vita!
(..) Sosteniamo il movimento dei diritti umani in Colombia, un esempio di dignitá, serietá e credibilitá guadagnato con la fatica di tanti perseguitati, esiliati, morti, torturati e minacciati. I poteri passano cosí come i presidenti peró non si cancella la memoria e il cuore di ogni uomo e ogni donna, di ogni difensore, di ogni azione, di ogni denuncia, di ogni vita di coloro che lottano quotidianamente per DIFENDERE LA VITA in Colombia”.

In una nota difusa il 2 ottobre scorso dalla sede di Parigi, l’Osservatorio per la Protezione dei Difensori dei diritti umani (un programma congiunto della “Federeazione internazionale Diritti Umani” FIDH www.fidh.org e dall’Organizzazione Mondiale contro la Tortura OMCT www.omct.org ) esprime una profunda preoccupazione rispetto al comunicato dei paramilitari delle Unitá di auto-difesa della Colombia AUC che appoggia le dichiarazioni del Presidente Uribe contro le ONG che si occupano di diritti umani.
L’Osservatorio – come varie organizzazióni internazionali (tra cui Amnesty International di Londra e WOLA – Washington Office for Latin America www.wola.org ), hanno diffuso energiche proteste nei confronti delle parole del Presidente Uribe “con la chiara intenzione di discreditare il lavoro dei difensori dei diritti umani e costituiscono autentiche minacce per la loro sicurezza”.
Inoltre l’Osservatorio esprime preoccupazione anche per le parole della Ministra della Difesa durante il suo recente viaggio a Washigton, dichiarando che “lo Stato prevede di investigare il profilo e le attivitá di migliaia di organizzazióni di diritti umani che operano in Colombia”. “Nel contesto delle dichiarazioni anteriori e della situazione di profonda insicurezza che si vive in Colombia, queste dichiarazioni sono molto inquietanti in direzione di una criminalizzazione di molti settori sociali in Colombia” – enfatizza l’Osservatorio per la Protezione dei Difensori dei diritti umani concludendo la nota con una “sollecitazione rivolta al Presidente Uribe per rattificare públicamente il suo discorso che rappresenta una vera minaccia allo stato di diritto e che si distacchi dall’appoggio che riceve dai paramilitari”.

Nel panorama latinoamericano, la capacitá di resistenza del popolo Colombiano, come di quello ecuatoriano e di tutta la regione andina, della moltitudine di comunitá di base che stanno costruendo un’alternativa di pace e giustizia dal basso, e’ un segnale di speranza che indica il cammino da seguire in un’ottica globale che incide nella cause strutturali di ingiustizia, di povertá, di violenza, di concentrazione del potere e delle terre nelle mani di una ristretta elité.
In questa direzione va letto il recente tentativo del governo Lula del Brasile per promuovere una negoziazione tra il Governo Colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie FARC.


* Cristiano Morsolin, giornalista ed operatore di reti internazionali.
Fondatore dell’Osservatorio Indipendente della regione andina SELVAS: www.selvas.org
Lavora a Lima (Perú) nell’ambito della cooperazione internazionale.

Lima, 5 ottobre 2003

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