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Ségolène Royal e la democrazia partecipativa

L’aspirante alla candidatura socialista all’Eliseo, Ségolène Royal, è intervenuta alla Festa nazionale dell’Unità e si è soffermata, fra l’altro sulle “carenze della politica” e sulla necessità di “ricostruire” con la “democrazia partecipativa” un legame di fiducia fra i cittadin i e i loro rappresentanti. Accanto a lei c’era Piero Fassino: c’è da chiedersi se abbia inteso il senso profondo di quelle parole. E quanto sia impallidito… Ségolène Royal ha detto fra l’altro: “Parlo di democrazia partecipativa con la convinzione che i cittadini, voi tutti, noi tutti, sono i migliori esperti su ciò che essi vivono.
Non esiste chi sa e chi non sa e chi decide per gli altri. C’è un’intelligenza collettiva dei cittadini, quando esprimono i loro problemi, le loro sofferenze, le loro speranze, le loro aspettative per i figli, i loro interrogativi sulle disuguaglianze, per esempio nella trasmissione della conoscenza, del sapere.
La politica significa in primo luogo ascoltare per agire in modo giusto. Ed è questa la ragione del mio blog www.desirsdavenir.org in cui io costantemente apro delle discussioni di base su salute, economia, politica estera cultura eccetera. E regolarmente ci metto la sintesi di ciò che viene detto dalle migliaia di navigatori che visitano il sito. Ed è formidabile, parlo proprio di questa intelligenza collettiva. Quindi questo ascolto, questa capacità di diagnosi collettiva è insostituibile.
E lo faccio anche come presidente della Regione del Poitou-Charentes dove ho creato la democrazia partecipativa compreso il bilancio partecipativo inventato a Porto Alegre (si attua anche in alcuni comuni italiani). Per esempio, gli studenti nelle scuole discutono e votano una parte del bilancio e la Regione finanzia i loro progetti. Inizialmente molti adulti, presidi e direttori, ci dicevano: ‘ma progetteranno di tutto, noi sappiamo meglio di loro ciò di cui c’è bisogno…’ .
In realtà, invece, nell’elaborazione collettiva emergono gli interessi generali.
Perciò credo che la democrazia partecipativa vada sviluppata ancora in Francia, naturalmente evitando gli eccessi che ci porterebbero a non decidere più nulla.

Sono convinta che oggi la maturità dei nostri cittadini merita altre forme nel processo decisionale politico. E credo che questa esigenza sia stata sospinta col l’accrescersi dei problemi ambientali e sanitari: abbiamo visto che i cittadini hanno cominciato ad esigere la verità, la trasparenza, la comprensione delle cose. Tutto ciò che aveva a che fare con la salute pubblica ; tutta la contestazione delle menzogne ufficiali sull’amianto, sulla mucca pazza, sugli Ogm, sulla nube di Chernobyl, sul tumore al seno che oggi colpisce una donna su dieci e sappiamo che è causato dai pesticidi nell’alimentazione ma questo non si dice, perché in gioco c’è un’enorme posta finanziaria.
Più le decisioni pubbliche saranno trasparenti e conformi agli interessi generali, più i rappresentanti politici dovranno rendere conto ai cittadini sulle azioni intraprese e sulle ragioni di queste decisioni”.

Ascolta l’intervento alla Festa dell’Unità da Radio Radicale:
www.radioradicale.it/?q=scheda&id=206717

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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