Nonluoghi Archivio Editori d’assalto, i giornalisti italiani si mobilitano

Editori d’assalto, i giornalisti italiani si mobilitano

Il dilagare della precarietà, il peggioramento delle condizioni di lavoro in redazione, la nascita di un esercito di giornalisti sottopagati gettati nella mischia dell’informazione sono alcuni dei punti su cui da tempo si insiste nell’ambito dell’attività sindacale in Italia. Ora i nodi vengono al pettine e fra editori e giornalisti è rottura totale nelle trattative sul rinnovo del contratto nazionale scaduto all’inizio del 2005. Così, venerdì e sabato nelle redazioni dei giornali non si lavora e una settimana dopo si fermerà l’emittenza radio-tv. “Alla prima verifica concreta – scrive in una nota la Federazione nazionale della stampa, il sindacato dei giornalisti – le aperture offerte dagli editori si sono rivelate false. Non ci sono garanzie sulla Legge 30 (la cosiddetta Biagi) e sulla legge che liberalizza i contratti a termine, con particolare riferimento al lavoro in appalto e al distacco per i giornalisti, elementi pericolosi per la difesa dell’autonomia professionale.
L’aumento economico offerto è solo risibile e sono scomparse le proposte di apertura sul tema dei free lance.
La Fieg ha fatto un clamoroso passo indietro ripresentando tutte le posizioni più dure, oltranziste e di attacco alla libertà dei giornalisti. A questo punto la Fnsi, che pure si era dimostrata nei fatti disponibile ad una trattativa di mediazione, di fronte alla reiterata volontà degli editori di avere piena mano libera nelle redazioni e nel rapporto con i collaboratori non può che riaprire la stagione della lotta chiamando la categoria allo sciopero generale per il rinnovo del contratto sulla base della propria piattaforma”.

Per parte sua, il segretario generale della Fnsi (www.fnsi.it), Paolo Serventi Longhi, a un convegno a Genova, ha ribadito che il sindacato dei giornalisti chiederà “al prossimo governo, qualunque sia, di abrogare la legge 30, la cosiddetta Legge Biagi, che intacca il sistema dei diritti formulato nel nostro Paese da altre leggi precedenti”. E ha aggiunto: “Non sottoscriveremo alcuna intesa che non preveda il blocco dell’attuazione della legge Biagi sul mercato del lavoro perché questa legge introduce ulteriori discriminazioni”.

Sulla mobilitazione per il nuovo contratto il sindacato aveva già ottenuto il sostegno degli stati generali del sindacato, riunitisi a Roma a metà settembre. Ecco il documento approvato in proposito.

L’Assemblea degli “stati generali” del sindacato dei giornalisti italiani approva la relazione del Segretario Generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi e dà mandato alla Giunta federale di attuare, entro la prima decade di dicembre tutte le 7 giornate di sciopero della categoria proclamate nello scorso mese di maggio. L’Assemblea invita la Giunta della Fnsi ad attuare tutte le iniziative di informazione e di confronto interno, a cominciare dalle Assemblee regionali e aziendali, per denunciare la gravissima situazione dei negoziati contrattuali con la Federazione degli Editori Fieg, l’Associazione delle emittenti radiotelevisive locali Aeranti-Corallo e l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego Aran.

L’Assemblea invita la Giunta a valutare in piena autonomia le date e le modalità degli scioperi, in relazione anche all’esito dell’incontro con la Fieg fissato per giovedì prossimo 22 settembre, con l’obiettivo, laddove sia possibile, di realizzare giornate consecutive di astensione dal lavoro che assumano la forma del black out dell’informazione, coinvolgendo pertanto contemporaneamente tutti i settori produttivi. La Giunta potrà valutare l’opportunità di azioni urgenti che coinvolgano gli organi di informazione nel rispetto della legge di regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici e quindi nella Rai, alla quale vanno legate le agitazioni nel settore dell’emittenza.

L’Assemblea degli “stati generali” del sindacato dei giornalisti italiani invita tutte le colleghe e i colleghi, compresi i precari, i disoccupati, i freelance e i pensionati, a mobilitarsi contro l’attacco frontale mosso dal sistema delle imprese ai contratti dei giornalisti e, di conseguenza, al sistema dell’autogoverno etico, previdenziale ed assistenziale della categoria.

L’Assemblea dà mandato alla Segreteria della Fnsi di mettere a punto con le strutture della comunicazione del Sindacato dei Giornalisti, a cominciare dai responsabili del sito internet e di tutti gli strumenti di comunicazione della categoria, un documento chiaro e trasparente da diffondere nei prossimi giorni e che consenta a tutti i cittadini, alle colleghe e ai colleghi di riflettere sulla posta in gioco nei rinnovi contrattuali.

L’Assemblea degli “stati generali” invita inoltre la Segreteria a informare quanto prima le Istituzioni, i poteri dello Stato e il mondo politico della gravità della situazione dell’informazione del Paese sia per quanto riguarda l’insufficienza del quadro legislativo sia per quanto attiene l’attacco all’autonomia dei giornalisti.

L’Assemblea rivolge infine un appello a tutte le colleghe e a tutti i colleghi perché partecipino massicciamente ad un duro programma di iniziative di sciopero, al quale la Fnsi è costretta dall’atteggiamento di netta chiusura delle controparti. Il Sindacato ha bisogno in questo grave momento di una adesione disciplinata alle lotte perché è in gioco il presente e il futuro della nostra professione.

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