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Pagine sensibili alle foglie

Lavoratori delle grandi catene comemrciali, anziani “istituzionalizzati”, persone rinchiuse in carcere. Sono alcuni degli sguardi profondi nel nostro mondo, nelle sue espressioni spesso dimenticate, che ci offre la casa editrice Sensibili alle foglie ( www.sensibiliallefoglie.it ) di cui ricordiamo alcuni dei titoli più recenti. Autore: Nicola Valentino
Titolo: PANNOLONI VERDI
Sottotitolo: Dispositivi mortificanti e risorse di sopravvivenza nell’istituzione totale per anziani

Questo libro narra episodi di vita quotidiana in Case di cura e di riposo ed è il frutto di un cantiere di ricerca svolto con lavoratrici e lavoratori di una delle più grandi e antiche istituzioni per l’assistenza agli anziani, l’IPAB Giovanni XXIII di Bologna. Dall’intreccio di molte narrazioni emergono alcune caratteristiche generali della moderna istituzione totale per anziani e, in primo luogo, la sua funzione terminale, di custodia delle persone destinate ad attendere passivamente la morte. Persone di età sempre più spesso inferiore ai sessant’anni, considerate ormai “in esubero”. Vengono inoltre esaminati i dispositivi della contenzione fisica e farmacologica, attivati più per la tranquillità istituzionale che non per la “sicurezza” e “protezione” dell’anziano, e quelli di infantilizzazione e dipendenza delle persone ricoverate. I pannoloni, verdi e di altri colori, che vengono imposti per “comodità” dell’istituzione e favoriscono l’incontinenza, possono essere considerati un simbolo di questi itinerari regressivi. La sfida narrativa che la ricerca propone mira a sollecitare una trasparenza sociale di queste istituzioni, per favorire nella collettività esperienze che vadano oltre la soluzione “custodiale” ed una visione della vecchiaia come “identità negativa”.

Nicola Valentino, direttore dell’Archivio di scritture, scrizioni e arte irritata di Sensibili alle foglie, ha pubblicato, nel 1990, con R. Curcio e S. Petrelli, Nel bosco di Bistorco; nel 1994, Ergastolo; nel 1996, Lia Traverso, D’ogni dove chiusi si sta male; nel 2001, con R. Curcio, Nella città di Erech; nel 2005, Istituzioni post-manicomiali.

ISBN 88-89883-04-9
Pagine 184.
Euro 15,00
Uscita Marzo 2006
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Autore: Stephen Levine
Titolo: IL DOLORE INASCOLTATO
Sottotitolo: Elaborazione del lutto e percorsi per la rinascita del cuore

In questo libro veniamo guidati lungo il cammino che porta a incontrare il dolore delle tante perdite che abbiamo accumulato nell’arco della nostra vita: la perdita di persone care, ma anche la perdita delle aspirazioni e delle speranze, dei sogni e illusioni che avevamo coltivato. Ogni nuovo lutto porta con sé anche questa sofferenza più antica, a cui abbiamo sempre cercato di voltare le spalle. In ognuno di noi c’è come un grande serbatoio, ci dice Levine, dove va tutto il dolore per ciò che abbiamo perso e continuiamo a perdere nella vita. Ed è questa la morsa che attanaglia il cuore, spingendoci verso la disperazione e le altre emozioni che emergono quando non sappiamo più perché ci sentiamo come ci sentiamo. Morbidezza, gentilezza, compassione sono le qualità che accompagnano e che maturano lungo il percorso di guarigione che conduce verso il centro del dolore. Potrebbe apparire come un paradosso, ma in realtà è proprio questo tipo di impegno a restituirci la nostra interezza: quasi un’operazione alchemica dove i sentimenti ritenuti negativi come la sfiducia e la paura fioriscono progressivamente nella compassione e nel senso di gratitudine. “Solo un cuore spezzato è un cuore intero” veniva detto nella tradizione chassidica ed ecco che Stephen Levine ci offre in queste pagine la sua calda esperienza, maturata accanto a molte forme di dolore, e suggerimenti preziosi per non essere trascinati via dai gorghi del dolore inascoltato, lontano dalla nostra vera natura.

Stephen Levine, poeta e insegnante di meditazione e tecniche di guarigione, ha collaborato a lungo negli anni ’70 con Elisabeth Kübler-Ross nel servizio accanto ai malati terminali e alle persone loro vicine. Impegno che ha poi proseguito insieme alla moglie Ondrea.
In questa stessa collana è stato pubblicato Chi muore? Quando si muore (2002). Altri titoli di Stephen Levine tradotti in italiano: Guarire per vivere e morire, Gruppo Futura, 1997; Abbracciando l’amore, Gruppo Futura, 1997; Il gusto della vita, Armenia 1998; Meditazioni guidate, Red Edizioni, 1998.

Isbn 88-89883-05-7
Euro 16,00
Pagine 208
Uscita: marzo 2006
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Autore: Mimmo De Simone
Titolo: I due volti dell’innocenza
A cura di: Massimo Caponnetto e Anna Maria Sgarra della Comunità “Le Piagge” di Firenze

Questo libro racconta di un uomo che ha vissuto più della metà della sua vita in una cella, attraversando gli ultimi trent’anni di storia di questo paese dentro carceri e Ospedali Psichiatrici Giudiziari. La sua vicenda ci parla anche, dal suo particolare punto di vista, di quest’epoca e dei suoi cambiamenti. Ci parla di mondi e di valori che sono stati e che non sono più. Ma soprattutto di celle, sbarre, luoghi chiusi che erano e che ancora sono. “Vengo dalla morte, perché ne ho vista tanta attorno a me, più di quanta se ne possa sopportare”, dice l’autore. Quindici gli anni di Ospedale Psichiatrico Giudiziario. I curatori di questo libro, che hanno ascoltato e raccolto questa storia di vita, raccontata con passione e pure a volte con la leggerezza dell’ironia, spiegano così il loro intento: “togliere queste vicende dal secchio dei rifiuti, dal dimenticatoio, per restituirle alla storia di tutti, alla storia del nostro tempo”.

Mimmo De Simone ha 51 anni e vive a Firenze. Questo libro racconta la sua storia, curata da Massimo Caponnetto e Anna Maria Sgarra, della Comunità “Le Piagge” di Firenze.

ISBN 88-89883-03-0
Euro: 12,00
Pagine: 104
Uscita: marzo 206

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Autore: Giorgio Antonucci
Titolo: CRITICA AL GIUDIZIO PSICHIATRICO
Prefazione: Thomas Szasz

Il potere degli psichiatri negli ultimi anni è aumentato notevolmente. Essi hanno esteso il loro campo d’intervento inventando nuove diagnosi. Se la psichiatria classica aveva elaborato alcuni concetti che si riferivano a situazioni estreme, quella contemporanea estende le sue categorie a situazioni della vita che nessuno in passato avrebbe mai pensato potessero entrare nella sua sfera di attribuzione. Oggi, quindi, la situazione è ancora più drammatica di quanto non lo fosse nei primi anni 90, quando fu pubblicato per la prima volta questo libro. Drammatica e velata dal falso discorso secondo cui i manicomi in Italia non ci sono più. E’ vero, infatti che le vecchie istituzioni sono state smantellate nel senso che non vengono più ricoverate altre persone, ma molti dei lungo internati rimangono ancora oggi chiusi in edifici che hanno cambiato solo denominazione. Permane inoltre il trattamento sanitario obbligatorio (TSO), in base al quale si può prendere una persona con la forza, portarla in una clinica psichiatrica e, con la forza, costringerla a cambiare i suoi pensieri ed i suoi comportamenti. In questo modo gli psichiatri possono intervenire su chiunque e non è confortante che intervengano solo quando questo è utile a qualcuno, a qualcuno che ha potere e che può decidere su chi ne ha meno. Perciò la critica va portata alla radice, al giudizio psichiatrico. Infatti, definire malata di mente una persona implica che tutto quello che fa, dice, sente, viene considerato privo di senso. Togliendo il significato al pensiero la psichiatria toglie anche la responsabilità alle persone, annullandole. L’uomo privato della produzione di senso e dell’attribuzione di responsabilità non esiste più. In un mondo dove ognuno è solo con il proprio dolore.

Giorgio Antonucci, ha ricevuto, l’8 marzo 1997 a Milano e il 15 febbraio 2003 a Los Angeles, un riconoscimento per le attività svolte da parte del “Comitato cittadini per i diritti dell’uomo”, con sede centrale a Los Angeles. Il 26 febbraio 2005 ha ricevuto a Los Angeles il Thomas Szasz Award “per eccezionali contributi alla lotta contro lo stato terapeutico”, ricevendo contemporaneamente un riconoscimento anche dall’assemblea legislativa dello Stato della California.

Pagine: 136
ISBN: 88-89883-01-4
Prezzo: 13 euro
dicembre 2005
Seconda edizione riveduta e ampliata

Autore: Annino Mele
Titolo: MAI
Sottotitolo: l’ergastolo nella vita quotidiana

“L’assenza di un fine pena certo può essere considerato il primo basilare dispositivo su cui si fonda l’istituto dell’ergastolo, ed è questa durata infinita della pena che la rende specifica nella sua quotidiana esecuzione. Si potrebbe dire che se con la pena di morte lo Stato toglie la vita ad una persona, con l’ergastolo se la prende”. Così Nicola Valentino introduce alla lettura di questo libro nel quale Annino Mele racconta l’esperienza quotidiana del carcere, vissuta da un uomo il cui fine pena è fissato al 99/99/9999. Mai. Una narrazione che svela senza reticenze il falso mito della funzione rieducatrice del carcere e quello della presunta virtualità dell’ergastolo nel sistema penale e giudiziario attuale. Come se questa pena non fosse realmente scontata dagli ergastolani. Un libro che descrive i dispositivi del carcere, le sue banali violenze quoditiane (che si possono tradurre in un dispetto o in un suicidio), i suoi misteri irrisolti (come l’epidemia di febbre Q nel carcere del Bassone e le voci che sotto a quelle fondamenta sia stata sepolta la diossina di Seveso). L’autore per questo racconto si rivolge ad una donna che non c’è più e anche questa sembra essere una delle risorse cui attinge per non essere ghermito dal mostro. L’interrogativo che questo libro vuole porre è se non sia giunto il momento di abolire, con un guizzo di civiltà, la pena dell’ergastolo.

Annino Mele, nato nel 1951 a Mamoiada, in Sardegna. Pastore sin dall’infanzia, è in carcere dal 1987. Ha pubblicato, per la Gia Editrice, nel 1996, Il passo del disprezzo e per Sensibili alle foglie, nel 2001, con Valdimar Andrade Silva, Sos camminos della differenza.

Prefazione di Rina del Pero
Introduzione di Nicola Valentino

Pagine: 112
ISBN: 88-89883-00-6
Euro: 12,00 iva inclusa
Ottobre 2005

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Autore: Andrea Gallo
Titolo: IL CANTICO DEI DROGATI

Alcol, tabacco, caffè, anfetamine, psicofarmaci, eroina, cocaina, ecstasy: sostanze. Alcune legali altre illegali. Alcune normalizzate, altre demonizzate. Una classificazione invero strana alla cui legittimazione non può essere chiamata alcuna scienza. E che, tuttavia, s’abbatte sui consumatori e miete le sue vittime con la smisurata arroganza di ogni guerra. Don Andrea Gallo, da oltre 30 anni sulla strada a fianco di chi viene colpito dagli ‘effetti collaterali’ di questa guerra alla droga assai più che dalle conseguenze dirette dell’uso di sostanze, in questo saggio che rielabora, attualizza e completa le riflessioni già proposte in L’inganno droga (1998), Partendo dalla sua esperienza in questo campo, ci offre uno strumento essenziale per affrontare le attuali mortificanti politiche sociali proibizioniste.
Il testo è affiancato da due rigorosi approfondimenti. Il primo di Guido Rodriguez, esamina la qualità specifica delle più importanti droghe oggi sul mercato, indicando effetti e pericoli connessi al loro uso o abuso. Il secondo di Adalgiso Amendola, mostra quanto siano socialmente pericolose sul terreno dei diritti alcune implicazioni della legislazione proibizionista.

Andrea Gallo, nato a Genova il 18 luglio 1928. Ordinato prete il 1° luglio 1959, risiede nella Comunità di San Benedetto al Porto, a Genova.

Pagine: 104
ISBN: 88-86323-98-0
Prezzo: 12 euro
maggio 2005

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AUTORE: ADRIANA BELOTTI
AUTORE: NUNZIA COPPEDÉ
AUTORE: EDOARDO FACCHINETTI

Titolo: IL FIORE OSCURO
SOTTOTITOLO: SESSUALITA’ E DISABILI

Questo libro, scritto da molte mani. Vuole portare l’attenzione su un aspetto della vita che normalmente viene oscurato dalle paure, dai pregiudizi, quando non dall’aperta ostilità. La sessualità delle persone disabili. Questo fiore oscuro che, ci dicono Nunzia, Edoardo e Adriana sulle loro carrozzine a rotelle, è solo un fiore.

Adriana Belotti, ha 28 anni, vive a Trieste, ed è in cerca di lavoro.
Nunzia Coppedé, ha 57 anni. Vive e lavora a Lametta Terme, nella Comunità Progetto Sud, di cui è co-fondatrice.
Edoardo Facchinetti, ha 46 anni, vive e lavora a Bergamo.
Michele Di Bona, ha curato “Con mani amiche”, il testo di Edoardo.

Pagine: 64
ISBN: 88-86323-96-4
Prezzo: 10 euro
maggio 2005

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Autore: Marisa Galli
Titolo: LA LUNGA SFIDA
SOTTOTITOLO: MANUALE PER SUPERARE L’EMARGINAZIONE

Questro libro è la vita di Marisa, è il suo particolare angolo di osservazione del mondo che le appartiene e contemporaneamente della nostra società. E’ una critica, a volte sopita altre volte feroce, del consumismo, dei ‘non valori’ dei nostri tempi.
Scritto come un unico flusso di pensieri ed emozioni, questo libro è lo specchio incrinato dall’emarginazione, dal disagio, dalla disabilità, dove ciascuno di noi si dovrebbe riflettere.
Marisa Galli oggi ha 75 anni. Di origini contadine, per 35 anni ha vissuto in campagna nell’entroterra di Fermo nelle Marche senza sostegni né contatti con l’esterno. Dopo aver imparato a leggere e a scrivere da sola e aver preso coscienza della sua incredibile condizione di emarginazione (povera, disabile e donna), insieme ad un piccolo gruppo di 13 persone nelle sue stesse condizioni e un giovane prete ‘scomodo’, don Franco Monterubbianesi, nel ’66 ha fondato la Comunità di Capodarco di Fermo prendendo possesso di una villa abbandonata. In seguito ha partecipato alla creazione delle prime cooperative integrate in Italia con l’inserimento di disabili nel mondo del lavoro; fra la fine degli anni ‘60 e gli anni ‘70 ha girato in lungo e in largo il paese per testimoniare l’esperienza unica di Comunità che aveva contribuito a creare; ha fondato nel ’74 la Comunità di Capodarco di Roma e i primi gruppi famiglia nella capitale. Da una vita destinata all’emarginazione e all’isolamento sociale, a quella di un riscatto personale e collettivo.
Marisa Galli, è nata a Servigliano, il 9 agosto 1930. Vive a Roma dal 1973, nella Comunità di Capodarco, che ha contribuito a far nascere. Ha pubblicato nel 1968 Il Lato Umano, Comunità Edizioni, in cui racconta parte della sua vita intrecciata alla gestione e alla nascita della comunità di disabili di Capodarco.

Pagine: 112
ISBN: 88-86323-97-2
Prezzo: 12 euro
maggio 2005

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Autore: Nicola Valentino
Titolo: ISTITUZIONI POST MANICOMIALI
SOTTOTITOLO: DISPOSITIVI TOTALIZZANTI E RISORSE DI SOPRAVVIVENZA NELLE STRUTTURE INTERMEDIE RESIDENZIALI

Questo libro è il frutto di una selezione di storie emblematiche raccolte tra operatori e residenti di Strutture Intermedie Residenziali attive presso i Dipartimenti di Salute Mentale in diverse parti d’Italia.
L’insieme di queste narrazioni fa emergere con chiarezza alcuni dispositivi relazionali totalizzanti di eredità manicomiale ancora pienamente operanti in queste strutture.
L’incerta identità che le istituzioni psichiatriche residenziali, schiacciate tra il manicomio e il suo oltrepassamento, hanno manifestato fin dalla loro origine, appare in questo lavoro come il risultato dello sbilanciamento di un processo che ha portato allo svuotamento dei manicomi senza sapere bene quali altri dispositivi relazionali istituire. Per questa ragione le difficoltà che le Strutture Intermedie Residenziali attraversano non sono dunque di facile soluzione ed anzi il rischio che allo svuotamento dei manicomi pubblici non corrisponda affatto la chiusura del Manicomio, è assai forte e concreto.
Dall’intreccio delle narrazioni che la ricerca propone, emerge anche la prospettiva di un incontro diverso con le sofferenze relazionali, l’invito a guardare ciò che l’istituzione psichiatrica considera sintomo di malattia, come una risposta di sopravvivenza; una risposta importante, creativa, da non liquidare.

Nicola Valentino, è direttore dell’Archivio di scritture, iscrizioni e arte ir-ritata di Sensibili alle Foglie. Ha pubblicato, nel 1990, con R. Curcio e S. Petrelli, Nel Bosco di Bistorco; nel 1994, Ergastolo; nel 1996, ha curato D’ogni dove chiusi si sta male di Lia Traverso; nel 2001, con R. Curcio, Nella Città di Erech.

ISBN: 88-86323-94-8
Euro: 12
Pagine: 104
Collana: Ricerche sociali
Maggio 2005

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Autore: Giuseppe Certomà
Titolo: IL SERVIZIO SOCIALE IN UNA DEMOCRAZIA MODERNA
SOTTOTITOLO: ANTOLOGIA DEGLI SCRITTI (1946-1961) DI GUIDO CALOGERO E MARIA CALOGERO COMANDINO CON UN SAGGIO INTRODUTTIVO DI GIUSEPPE CERTOMÀ

L’autore del saggio introduttivo a questa antologia presenta qui la raccolta degli scritti dei coniugi Calogero tra il 1946 e il 1961 motivandola come segue: “La conoscenza degli scritti di Guido Calogero e Maria Calogero Comandini può aiutarci a riscoprire il carattere, l’essenza e il concetto universale del servizio sociale. Da tali scritti emerge che, nella nascita e nella genesi del servizio sociale, l’aspetto etico-politico appare rilevante, consistente e preponderante. Il servizio sociale per Guido Calogero e Maria Calogero Comandini sorge come organizzazione della volontà morale per ‘creare una convivenza nella quale i deboli siano sempre più difesi di fronte alla ferinità dei forti’. Questi scritti nel loro insieme trasmettono agli assistenti sociali un messaggio che si ispira all’etica del dover fare il bene degli altri e a quella del dover capire e comprendere gli altri anche nel dissenso, perché gli altri sono coloro che soffrono, non soltanto coloro che ragionano. Possiamo dire che gli scritti dei coniugi Calogero emanano il fascino di una forte valenza etica perché improntati ad un alto ideale di giustizia. Gli scritti dei coniugi Calogero sono forse le pagine più alte di tutta la storia del pensiero del servizio sociale. Essi devono restare vivi nella nostra memoria, perché possono guidare il corso delle nostre idee e delle nostre azioni. Il nostro destino dipende dalle origini”.

Giuseppe Certomà è nato a Stilo (RC) l’8.2.1942. Assistente sociale e studioso delle problematiche del servizio sociale è stato allievo per due anni di Maria Calogero Comandini alla scuola CEPAS, ed ha avuto Maria Calogero Comandini come correlatrice della tesi ‘La sociologia di Emilé Durkheim e il lavoro sociale’. Ha pubblicato per presso la casa editrice Sensibili alle foglie: Per un servizio sociale della giustizia umano, autonomo e creativo. In cammino verso la comunità (2000); Il servizio sociale: storia, ricordi, pensieri. Viaggio alla ricerca di una traccia (2002).

Pagine: 184
ISBN: 88-86323-42-5
Prezzo: 13 euro
febbraio 2005

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Autore: Giorgio Bertolini
Titolo: INVERTIRE LA ROTTA

La storia conferma che le elezioni sono uno strumento oligarchico e non democratico. Questo libro svolge un’indagine accurata sui sistemi politici democratico rappresentativi tardo capitalistici, mettendo a confronto la scienza politica borghese e il marxismo. Sono presentate e discusse le teorie marxiste della politica e quelle della rappresentanza nella scienza politico borghese, dei cui paradigmi tradizionali viene analizzata la crisi. L’autore esamina il rapporto tra stato e società civile, tra concetti economici e fenomeni politici. Un saggio di ampio respiro che restituisce uno sguardo profondo e utile per l’analisi delle attuali dinamiche politiche ed economiche e suggerisce i correttivi essenziali ad una degenerazione evidente dei sistemi politici occidentali.

Giorgio Bertolini è nato e vive a Reggio Emilia. Marxista, si occupa di ricerche e studi di sociologia delle comunicazioni di massa, politica e scienze della politica e di economia internazionale, ricercando i fondamenti di una vera e propria teoria della globalizzazione economica

Pagine: 136
ISBN: 88-86323-99-9
Prezzo: 14 euro

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Autore:Renato Curcio
Titolo: IL CONSUMATORE LAVORATO

Società dei consumi. Abbiamo sentito così spesso nella nostra vita questa frase che ciò a cui essa rimanda ci sembra ovvio, familiare, naturale. E percepirci come ‘consumatori’ è talmente scontato che se qualcuno ci chiedesse ragione di questa ovvietà gli risponderemmo scoraggiati: ma che domanda è questa? Il lavoro che presentiamo muove dal dubbio che quanto più qualcosa ci appare evidente di per sé, tanto meno esso lo è davvero. Cosa sia oggi e qui la ‘società dei consumi’ e più ancora chi siamo noi ‘consumatori’ nelle nostre pratiche quotidiane, quali dispositivi e quali routine precedono o sotterraneamente ci muovono nel nostro agire, ci è sembrato non meno malsicuro di cosa sia diventato, o stia diventando in questa stessa società, il lavoro, e di chi siamo davvero noi in quanto ‘lavoratori’.
Il libro si snoda intorno ad alcuni assi portanti.
La caccia, l’inseguimento e la cattura del cliente.
La caccia etica e la caccia del lavoro futuro.
L’osservazione e il controllo del cliente.
L’interazione programmata cliente-lavoratore.
La fidelizzazione, ovvero, l’impresa criminosa.
L’esplorazione, effettuata con gli strumenti della socioanalisi narrativa, ha assunto come analizzatore il territorio dei supermercati, degli ipermercati e dei grandi centri commerciali, epicentro spettacolare dei processi e delle trasformazioni in questione. La storia e l’evoluzione di queste ipermacchine del consumo sono anche il tema del breve saggio di Stefano Franzoni che accompagna la ricerca.

Pagine: 136
ISBN: 88-86323-99-9
Prezzo: 14 euro
febbraio 2005

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Autore: Francesco Maranta
Titolo: VITO IL RECLUSO
Sottotitolo: OPG: UN’ISTITUZIONE DA ABOLIRE

Vito De Rosa è rimasto internato in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario per oltre cinquant’anni. Il suo caso è stato sollevato all’attenzione dell’opinione pubblica dal consigliere regionale Francesco Maranta, curatore di questo libro, e dall’Associazione Antigone. A seguito di questa mobilitazione, il Presidente della Repubblica, nell’ottobre 2003, ha concesso la grazia a Vito. La sua storia è qui ripercorsa come simbolo di una ferita mai sanata che si è aperta quando la psichiatria ha incontrato il carcere e sono nato gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Di questa istituzione sono qui presentate le informazioni generali e alcuni frammenti delle voci si coloro che, loro malgrado, la abitano.

Pagine: 64
ISBN: 88-86323-91-3
Prezzo: 10 euro
febbraio 2005

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Autore: Nunzia Coppedè
Titolo: AL DI LA DEI GIRASOLI

Novembre 2004
Terza edizione
Pagine: 112
Euro: 12
ISBN: 88-86323-01-08

“Questo istituto non era il luogo che sognavo, svanì presto in me ogni possibilità di continuare le scuole. C’era una signorina che aveva superato i cinquant’anni e si chiamava Teresina, noi la chiamavamo ‘il Boione’. Tutti i giorni, mentre ci insegnava a cucire, ci diceva che eravamo invalide e che quelle come noi che restavano in famiglia prima o poi finivano sul marciapiede a chiedere l’elemosina. Ci invitava poi a pregare il santo fondatore dell’istituto. Queste cose piano piano sono penetrate dentro di me. Riuscivo perfino a ringraziare Dio per avermi salvata dai mali del mondo. Non ero sola. Eravamo in tanti, bastava rassegnarsi. Mi sentivo brutta, avevo vergogna a mostrarmi agli altri e rimanere li mi faceva sentire protetta”.

“Un giorno con Bruno andammo al di là dei girasoli. Prendemmo una strada di campagna. Bruno mi spingeva con la carrozzina e cercava di non farmi saltare troppo sui sassi. Ad un certo punto mi trovai davanti una barriera di pietrosi e cespugli impossibile da attraversare con la carrozzina. Ma Bruno voleva farmi vedere cosa c’era oltre. Mi prese di peso sulle braccia e mi portò al di là della barriera e mi sdraiò in terra”.

“Giunti al campo dei Girasoli questi si erano voltati. Non mostravano più ai miei occhi la lucente corona giallo oro ma mi davano le ‘spalle’ per catturare i raggi del sole. Arrivai a casa con gli occhi commossi e con il cuore ricolmo di gioia perché avevo goduto pienamente di tanta bellezza”.

Nunzia Coppedè, nata nel 1948, fino dalla prima infanzia ha conosciuto la violenza delle istituzioni totali ed in particolare le forme moltiplicate in cui questa violenza si abbatte sulle donne handicappate. Volgendo a proprio favore la dura esperienza umana fatta in vari collegi, istituti e ospedali, l’autrice ha progressivamente maturato una chiara consapevolezza di sé, delle sue capacità e dei suoi talenti. Ha fondato ed è attualmente animatrice della Comunità Progetto Sud. La quale, facendo leva sul cardine dell’autogestione, da voce agli handicappati, valorizzando le loro originalità e le differenze, i loro problemi e le esperienze.

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Autore: Pervin Buldan
Titolo: ERANO CALDE LE MANI

Sottotitolo: Una memoria sugli scomparsi curdi in Turchia
Pagine: 176
Euro: 14
ISBN 88-86323-95-6

Il libro che avete tra le mani rassomiglia a “Guernica” di Picasso. Si tratta di due diverse violenze. Ma in entrambi i casi, eccetto la modalità, la data e il luogo, ogni cosa è la stessa. Questo libro è stato pensato per far vivere la memoria dei nostri uomini, tutti ugualmente valenti e degni, ed i valori che essi hanno difeso. Certamente esso non è in grado di raccontare abbastanza su di loro. La vita di ciascuno di loro richiederebbe un intero volume. Alcuni sono stati presi in casa, alcuni sul lavoro; alcuni sono stati uccisi in strada, alcuni contro un muro, alcuni in piazza di fronte agli occhi della gente. Di molti non si conosce la fine che hanno fatto, e non li si è ancora trovati. Molti non hanno neppure la lapide di una tomba. (…) In Turchia si contano a migliaia gli omicidi da parte di ignoti, le esecuzioni extragiudiziali, gli scomparsi durante la custodia cautelare. Avremmo voluto incontrare una per una tutte queste persone; tuttavia le condizioni non ce lo hanno permesso. Avremmo voluto fare un lavoro completo, ma non è stato possibile; le condizioni ci hanno consentito di fare solo questo. Questo libro vuole essere un primo inizio e un documento storico per le generazioni future”.

Pervin Buldan, fondatrice e Presidente dell’Associazione familiari degli scomparsi “Yakayder”. Vedova di un imprenditore curdo rapito e ucciso, porta avanti coraggiosamente una ricerca sugli scomparsi curdi e sulle vittime delle cosiddette “esecuzioni extragiudiziali” in Turchia.

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Autore: Nicola Fanizzi
Titolo: LASCIATECI STARE

Sottotitolo: Narrazioni dal manicomio
Pagine: 100
Prezzo: Euro 10.00
ISBN 88-86323-85-9

Nel 1990, appena uscito dal manicomio, Nicola Fanizzi sente l’urgenza di un riassunto autobiografico. Quindici pagine dattiloscritte per dire l’essenziale: “esisto” e non dimentico. Non dimentica, Nicola, d’essere rimasto orfano ancora bambino, d’aver trascorso l’infanzia chiuso in collegio, d’aver subito in caserma i primi ricoveri psichiatrici, e poi lo schianto dall’impalcatura di un cantiere di Milano, i vagabondaggi per le strade d’Europa, la povertà, i continui ricoveri in manicomio. Dei dispositivi relazionali psichiatrico-manicomiali, che umiliano la sofferenza anziché curarla, l’autore ci parla diffusamente nel monologo dal titolo “La Suggestione”, scritto a partire dal 1975 nell’ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma. “Mi avevano applicato due elettrodi alla tempia e mi avevano fatto giungere al cervello delle scariche elettriche. E’ tutto qui l’elettrochoc: nulla di spettacolare. No, niente campi di sterminio, niente forni crematori o tizzoni accesi alle palle, semplicemente dei gesti meccanici. E’ un po’ come la camera a gas o la sedia elettrica, una pillola che si scioglie in pochi secondi, una leva che fa passare la corrente, niente pubblico, niente urla, niente folle oceaniche, nessuna gloria o infamia né per il boia né per il condannato. Tutto qui. Ma il risveglio…”

Nicola Fanizzi scrive e dipinge. Poesie e racconti sono pubblicati in: AA.VV. Una finestra sul reale, cooperativa editoriale Il Manifesto, Roma 1985; Associazione Franco Basaglia (a cura di), Padiglioni, coop. Il Punto, Edizioni Associate, Roma 1990; Cartabelli n. 5, Il Grande Gioco, Sensibili alle foglie, Roma 1993. Alcune opere pittoriche sono custodite presso il Museo-Laboratorio della Mente, Pad. 6 del Santa Maria della Pietà di Roma e presso l’Archivio di scritture, iscrizioni e arte ir-ritata di Sensibili alle foglie. Sottotitolo: Individualizzazione, precarizzazione e insicurezza nell’azienda totale

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Autore: Renato Curcio
Titolo: Il Dominio Flessibile

Sottotitolo: Individualizzazione, precarizzazione e insicurezza nell’azienda totale
Pagine: 112
Isbn: 88-86323-93-X
Prezzo: 13 euro

Dominio flessibile, è quello scambio simbolico e ineguale tra la disponibilità ad accogliere in tempo reale le richieste variabili dell’azienda, e una inclusione rischiosa, temporanea e comunque incerta nei suoi piani produttivi. Nell’attuale ipermercato neoliberista del lavoro esso tende sempre più ad assumere una funzione dominante e paradigmatica.
La ricerca che questo libro presenta è opera di un cantiere socianalitico composto da lavoratrici e lavoratori della grande distribuzione. Muovendo dalle forme più fluide del lavoro, essa esplora i dispositivi e i miti della flessibilità. Ma anche i traumi, le ansie, le angosce e le paure che i processi di individualizzazione esasperata, di precarizzazione generalizzata e di insicurezza strutturale portano con sé. E si affaccia, infine, sulle dinamiche di quella ‘zona grigia’ in cui, i tentativi di sopravvivere ai dispositivi totalizzanti, frantumano la forza lavoro in un pulviscolo di monadi solitarie protette da una pellicola d’indifferenza morale e nondimeno afflitte da un’endemica sofferenza identitaria.
Le tante storie raccolte e raccontate, d’altra parte, mentre ci mostrano l’illusorietà delle soluzioni biografiche, ci invitano a riflettere sul fatto che nel dominio flessibile, sopravvivere è più che mai ‘questione comune’ orientata ad istituire il diritto universale, per troppi negato, alla piena cittadinanza.

Renato Curcio è direttore editoriale della cooperativa Sensibili alle foglie. Per queste edizioni ha pubblicato: nel 1990, con S. Petrelli e N. Valentino, Nel Bosco di Bistorco; nel 1993, La Soglia; nel 1995, Metrò; nel 1997, Reclusione Volontaria; nel 2001, con N. Valentino, Nella Città di Erech; nel 2002, L’Azienda Totale.

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Autore: G. Gherzi, G. Giacopuzzi,
Titolo: TUANI

Pagine: 160
Prezzo: Euro 14.00
ISBN 88-86323-74-3

Un libro su vita e prodigi dei bambini di strada con la volontà di unire strettamente i linguaggi dell’inchiesta, dell’indagine sul campo, e il linguaggio dell’invenzione e della narrazione poetica. Uscire dagli stereotipi moralistici sulla vita dei bambini di strada per investigare tutta la forza, la vitalità presenti nelle esistenze sottratte alla norma. I bambini di strada prendono la parola collettivamente, per unire nelle loro parole riso e tragedia, beffa e sfregio, avventure picaresche e scacchi disarmati. Infanzia negata, infanzia che diventa subito adulta ma che comunque rimane infanzia, capace con crudeltà e tenerezza di illuminare quello che normalmente rimane coperto. Infanzia che non chiede di essere “integrata” ma che esige in primo luogo che si ascolti la verità e la complessità del suo racconto.

GIANLUIGI GHERZI, autore e regista teatrale, vincitore dei premi “Scenario” e “ETI Stregatto” ha piùvolte portato l’esperienza teatrale all’interno di carceri, centri sociali autogestiti, comunità. Vive a Milano.
GIOVANNI GIACOPUZZI, assistente di persone portatrici di handicap, pubblicista, è autore di diversi saggi sui Paesi Baschi. Collaboratore di Radio Popolare di Milano. Fa parte del Comitato di solidarietà con “Los Quinchos” di Bolzano.

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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