Sarà trasmesso martedì prossimo, 12 febbraio, alle 21.50, sul canale satellitare ArcoirisTv *, il documentario “Civiltà bruciata. La terra degli inceneritori” di Zenone Sovilla (2007, video dv, formato 4:3, durata 90 minuti).
Il video, rilasciato secondo la licenza “libera” Creative Commons, è disponibile per la visione e per il download in alta definizione nel sito dell’autore: www.sovilla.org .
L’opera è inoltre a disposizione, quasi per intero, attraverso una serie di clip su Youtube. L’autore ha raccolto una lunga serie di voci di studiosi dell’argomento rifiuti per confutare la diffusa vulgata, enfatizzatasi dopo l’ultima “emergenza” in Campania, che gli inceneritori (eufemisticamente definiti “termovalorizzatori”) siano un modo corretto di affrontare questa materia. In primo piano:
la produzione esagerata di rifiuti e la loro gestione scorretta nelle nostre società malate di consumismo e aggressione al territorio;
i rischi anche sanitari dell’incenerimento e il business sostenuto con sovvenzioni pubbliche;
le menzogne continue sulla sostenibilità della cosiddetta “energia da rifiuti”;
le potenzialità dimostrate da una seria raccolta differenziata e da politiche miranti al contenimento della quantità di materiale immesso nel mercato per finire rapidamente fra le “cose” da smaltire.
Gli esperti intervistati supportano la convinzione che:
gli inceneritori non sono una seria alternativa alle discariche: richiedono a loro volta la creazione di depositi per lo stoccaggio dei residui, vale a dire di scorie tossiche in quantità superiore a quanto risulterebbe da smaltire dopo una oculata raccolta differenziata porta a porta che minimizza il residuo non riciclabile;
si tratta di impianti particolarmente costosi per i contribuenti italiani ma redditizi per costruttori e gestori (spesso anche privati) e la stessa produzione di energia è sostenibile economicamente solo in virtù delle sovvenzioni pubbliche elargite dallo Stato agli inceneritori grazie a un incredibile escamotage già condannato dalle autorità europee: equiparare la spazzatura bruciata alle fonti rinnovabili di energia;
l’unico modo serio di recuperare energia dai “rifiuti” è, da un lato, considerarli materiali “post-consumo” e sforzarsi per massimizzarne il riciclo e il riutilizzo (si pensi alle bottiglie); dall’altro lato, mettere in atto politiche profonde per ridurre drasticamente la quantità di imballaggi di ogni genere (specie di plastica, che rende molto se bruciata negli impianti) che riempiono sempre più le case degli italiani rendendo oltremodo complesso lo smaltimento;
l’impatto ambientale e sanitario degli inceneritori – tre emissioni e scorie tossiche – è tale da far ritenere gravemente lacunosa l’attenzione riservata a questo fenomeno dalle agenzie pubbliche preposte alla tutela della salute dei cittadini e del territorio (eppure non mancano dati epidemiologici e studi scientifici in aree esposte, che dovrebbero suggerire alle istituzioni quanto meno un principio di precauzione, non certo l’entusiastica adesione alle politiche dell’incenerimento)
produrne in quantità mostruose e poi bruciare i rifiuti è il sintomo di una civiltà energivora, malata di iperproduzione e consumismo, di voracità e rimozione delle conseguenze presenti e future di questo modello potenzialmente suicida: la questione inceneritori è un’occasione per riflettere sulla grande crisi ecologica del nostro tempo, ma per coglierla bisogna saper spingere il ragionamento oltre la barriera propagandistica e banale alzata da chi ritiene di risolvere tutto spazzando la polvere di casa sotto il tappeto: non si vede ma resta con noi…
I CAPITOLI
* Introduzione: i rifiuti bruciati in Italia.
* Effetti collaterali di un’economia rapace.
* Incenerire o ridurrre e riciclare i rifiuti? Con Marino Ruzzenenti (esperto di Brescia, autore del libro “L’Italia sotto i rifiuti”), Gianluigi Salvador (Wwf Veneto), Antonio Zecca (docente del’Università di Trento).
* Inceneritori e agricoltura a rischio: il no di Coldiretti. Con Gabriele Calliari, presidente di Coldiretti Trento.
* Inceneritori, diossine fino al Polo Nord. Con Christian Schelver, Azione contro la fabbrica di veleni, Oslo.
* Inquinamento e salute: quali controlli, quali conseguenze? Con Renzo Tomatis, Patrizia Gentilini, Pietro Frigato.
* Maurizio Pallante: grandi opere e democrazia partecipata.
* Virginio Bettini e le valutazioni dimpatto ambientale.
* Stefano Montanari: polveri microsottili, killer invisibile.
* Valerio Gennaro [oncologo]: inceneritori e salute.
* Andrea Masullo (Wwf): energia da rifiuti, bufale e contributi pubblici.
* Inceneritori e rifiuti, il caso di Trento. Con Adriano Rizzoli di Nimby trentino.
* Laura Puppato (sindaco di Montebelluna): una gestione “dolce” è possibile.
* Paolo Contò: come funziona la raccolta differenziata porta a porta.
* Paul Connett e la strategia Zero Rifiuti: un progetto possibile.
* Luca Mercalli: Italia, benessere diffuso o cemento?
* Padre Fabrizio Forti: sul digiuno contro l’inceneritore e il bisogno di sobrietà.
L’AUTORE
Zenone Sovilla, nato a Belluno nel 1964, è giornalista professionista dal 1988, quando lavorava al Gazzettino.
Da tempo è redattore dell’Adige di Trento (in cultura), dopo aver trascorso un lungo periodo in Scandinavia lavorando come corrispondente freelance per Radio Svizzera Internazionale, il Gr Rai, La Stampa, la Gazzetta dello Sport, Il Corriere del Ticino, l’Espresso; ha collaborato con i quotidiani norvegesi Adresseavisen e Dagbladet.
Fondatore dell’associazione culturale Nonluoghi, attiva online e con pubblicazioni librarie, si occupa in chiave critica dell’analisi delle dinamiche del potere e in particolare del rapporto tra informazione e democrazia.
Da tempo è impegnato nel sindacato dei giornalisti (Fnsi) del quale è stato consigliere nazionale per la componente Senza Bavaglio, dopo diversi anni come rappresentante di base.
É autore del saggio “Bicicrazia. Pedalare per la libertà” (Nonluoghi, 2004).
Collabora con il settimanale Carta e con il mensile Altreconomia.
Contatti: civiltabruciata@sovilla.org –
[* Come vedere Arcoiris Tv
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