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Visita a Firenze con il professor Cemento

[ tratto dal quotidiano Liberazione: www.liberazione.it ]

di Davide Turrini

Il professor Adriano Cemento appena parcheggiata la sua fiammante Alfa 2000 color verde, in una piazzola di sosta della periferia di Firenze, è letteralmente entusiasta. Per lui, docente di Tecniche della cementificazione di massa, presso la facoltà di architettura di Agrigento, vedere palazzoni, parcheggi, aiuole e rotonde in costruzione zeppe di cemento è una sorta di momento sacro, di situazione al limite dell’orgasmo professionale. Salta, si inebria, comincia a complimentarsi con muratori, architetti, ingegneri e un po’ si offende quando a meno di cinque metri dalle alte mura della Fortezza da Basso, opera storica a firma di Antonio da San Gallo, intravede un bel cantiere per parcheggi privati e per un centro commerciale: «Che minchia è questo mattoncino rosso di Fortezza da Basso? Ma almeno diamoci una bella imbiancata di cemento!».
Accompagnato da un’autista fiorentino, il professore fa un tour della nuova progettualità urbanistica tra Firenze e le sue immediate propaggini periferiche. C’è il Brindellone, uno dei primi esempi di grattacielo fiorentino, che obnubila la visuale del Duomo all’orizzonte; giardinetti e rotonde di solo cemento con miseri alberelli nani al centro; il famoso cantiere per la costruzione di un parcheggio privato e di un centro commerciale proprio sotto il naso della maestosa Fortezza da Basso; il nuovo grattacielo che sarà palazzo di giustizia; l’orribile, esteticamente parlando, centro commerciale Coop Gavinana; l’immensa e prossima colata di un milione e mezzo di metri cubi di cemento nella Piana di Castello, perché, come dice il professore agrigentino alla fine della sua ricognizione in terra fiorentina, quasi al tramonto, proprio su quelle zolle di terra che entro il 2007 verranno ricoperte: «Ci sarà un grandissimo futuro qui, perché dove c’è cemento c’è speranza».

La chiosa non poteva essere migliore, in tempi di cantieri di alte velocità di transito, per il provocatorio e divertente cortometraggio, Dall’immobilismo all’immobiliarismo. E’ diretto da Francesco Hazzini, che sta anche al volante e accompagna Cemento per la città e dedica il delirio situazionista di quindici minuti all’artista da poco scomparso Jean Michel Folon. «L’immobilismo a Firenze è politico oltreché culturale – segnala Hazzini -. Negli ultimi tre anni, l’unica risposta dell’amministrazione comunale è stata costruire, in totale disaccordo con i 47 comitati di cittadini sorti per opporsi a questi scempi. L’esempio più eclatante sono il parcheggio e il centro commerciale davanti alla Fortezza da Basso, un cantiere nato senza rispettare le leggi che indicavano una distanza minima di 150 metri per edificare vicino».

Il corto di Hazzini sta girando le case del popolo, i centri sociali, le facoltà universitarie, raccogliendo consensi e richieste di conferenze per il professor Cemento: peccato che lo stimato professore esista solo nella fantasia di Hazzini (che all’anagrafe va scritto senz’acca) il quale si è pure inventato una splendida cravatta di cemento che il professore omonimo indossa con leggerezza per l’intero viaggio ai confini della realtà urbana.

Per informazioni sul corto: www.hulot.it

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