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"Giornata della Memoria, un messaggio ai vivi"
Il discorso di Gianfranco Maris alla manifestazione di Milano: "L'oblio è colpa!"
 

di GIANFRANCO MARIS

  Ci siamo appena congedati da un secolo che si è aperto con l'inutile sacrificio di migliaia e migliaia di soldati italiani nell'irresponsabile avventura di un colonialismo straccione; un secolo che si è aperto con il genocidio di milioni di armeni; un secolo che si è snodato attraverso la carneficina di 600.000 nostri soldati nel rogo della prima guerra mondiale; un secolo che ha tollerato che dopo la prima guerra mondiale, totalitarismi liberticidi si consolidassero fino a trascinare l'Europa e il mondo nel rogo di una seconda guerra mondiale, nella quale erano state bruciate 50 milioni di vite umane e altre 4 milioni di vite di donne, uomini e bambini sono state annientati nelle camere a gas o con il lavoro, le torture, la fame, in una rete immensa di campi di morte, che hanno tratto dall'oscurità del tempo e resi famosi come simboli di infamia nomi di borghi sconosciuti: Dachau, Mauthausen, Birkenhau, Auschwitz...

  Un secolo che ha conosciuto l'estremo orrore del genocidio degli ebrei, che ha conosciuto l'offesa, la morte, la deportazione, dopo l'otto settembre, di 600.000 nostri soldati e l'annientamento di 40.000 oppositori politici, partigiani, operai e scioperanti.
Un secolo di violenza e di morte. E di rimozione. Un secolo di dolore, ma anche di oblio.
  Ecco la ragione del giorno della memoria: l'oblio è colpa!
Si è disperso nell'oblio il sacrificio di tanti soldati nell'irresponsabile avventura del colonialismo straccione all'inizio del secolo e 40 anni dopo, puntualmente, il fascismo ha riproposto agli immemori il medesimo tributo di sangue in Africa Orientale. Si è disperso nell'oblio il dolore dei 600.000 morti della prima guerra mondiale, si è disperso nell'oblio lo sgomento del genocidio degli armeni ed il fascismo e il nazismo, puntualmente, hanno riproposto il rogo della seconda guerra mondiale con i suoi 30 milioni di morti e il genocidio degli ebrei e l'annientamento degli oppositori politici con 11 milioni di annientati nei campi di concentramento.
L'oblio è colpa! Questo è il significato del giorno della memoria.

   Non un omaggio ai caduti ma un messaggio ai vivi, l'indicazione di un itinerario culturale che dai banchi di scuola, dalle famiglie, dai giornali, dai settimanali, dall'editoria, dai pulpiti, dalle chiese, dalle fabbriche, che dai fatti del passato possa condurre l'uomo all'approdo della conoscenza, della memoria. Perché solo la memoria rende l'uomo libero!


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o Pubblichiamo il discorso tenuto 
dal presidente nazionale dell'Associazione nazionale deportati (Aned),
avv. Gianfranco Maris, tenuto
a Milano,
in piazza Duomo,
il 27 gennaio 2000 in occasione della Giornata
della momoria.
(trascrizione a cura di Luciano Locci)
 

La giornata 
della Memoria
e i processi dimenticati
di Fabio Galluccio

Il lager cambia volto
e forma storica
di Luciano Locci

- Altri articoli
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(29 gennaio  2001)

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