ii
percorsi
|
Summerhill, la scuola
dei bambini felici continua ma è in pericolo
L'esperimento di pedagogia libertaria
in Inghilterra minacciato dal governo Blair
C'era una volta Summerhill School un luogo diverso dove avvicinare i bambini al mondo della socialità e della conoscenza, un esperimento di educazione libertaria, un tentativo di lasciar fluire le correnti nitide della spontanea curiosità infantile. Un laboratorio di una società possibile fatta di persone autoresponsabili e per questo libere. Pare che I primi tempi, un'ottantina d'anni fa, fossero stati difficili: immaginiamo quei bambini scatenarsi e mettere a soqquadro quell'insperato luogo della libertà e la pazienza dei coraggiosi educatori guidati da Alexander Neill (1883-1973). Sembra che la stessa, incrollabile fiducia del fondatore di Summerhill fosse stata messa a dura prova: era forse il caso di arrendersi o la buriana sarebbe passata? Tennero duro e la buriana passò, E quei primi gruppi di alunni di una scuola che li lasciava liberi di scegliere se andare o non andare a lezione divennero il riferimento per gli altri, in una lunga catena che arriva fino ai nostri giorni: Summerhill, con la sua vita comunitaria, gli incontri di gruppo, i lavori manuali e i giochi, esiste ancora, in un grande caseggiato tra gli alberi che ricorda la casa di Pippi Calzelunghe, a Leiston, nel Suffolk, ed è diretta da Zoe, la figlia di Alexander Neill. Fa fatica a tirare avanti, ora lancia un appello per non chiudere davanti alle pressioni della "democrazia" britannica; ma per ora va avanti e chiede aiuto a tutti. Perché,
allora, «c'era una volta Summerhill»? C'era una volta e ora
non c'è più, come risposta a un moto d'animo collettivo:
la sensazione, oggi, è che di fronte allo smarrimento del bambini
infelici (da molti sbrigativamente definiti "difficili") di questa epoca
i «grandi» (i genitori, la scuola, noi tutti), evidentemente
a loro volta poco felici, si nascondano con disinvoltura dietro a quel
sentimento di disarmo che l'altro giorno in un discussione su questi temi
ha fatto dire a un mio amico progressista: «Ma esiste ancora Summerhill?».
Intendeva che, di questi tempi, con questi figli difficili di famiglie
improbabili dl una società precaria, è ben difficile immaginare
«fughe» libertarie verso l'autoconsapevolezza a scuola: si
rende invece tristemente obbligato un recupero dei codici della disciplina
eterodiretta e della chiara definizione gerarchica dei ruoli alunno-insegnante.
E forse in un punto ha ragione:
Tuttavia, a leggere Alexander Neill ("I ragazzi felici di Sutnmerhill", Red edizioni, 201 pagine, 28 mila lire), quell'esperimento meriterebbe un po' d'attenzione in più. Quella settantina di individui fra i cinque e i sedici anni che si "replicano" dagli anni Venti sono la prova vivente che è possibile tentare di «educare un bambino lasciandolo libero dl manifestare le sue emozioni, decidere sulla sua vita, svilupparsi secondo il suo ritmo naturale. crescere più felice senza i timori e le coercizioni degli adulti» (dalla home page di Summerhill) Non esistono bambini difficili, solo genitori difficili e un'umanità difficile, scrive Neill. E spiega che a Summerhill nonsi fanno distinzioni gerarchiche ma che questo non vuol dire «licenza di tutto» e che un «governo» formato dai bambini stessi stabilisce le "multe". per chi non segue le regole della convivenza rispettosa. "Io sono uguale a loro - spiega - e questo significa che se mi rovinano l'orto non è che me ne sto zitto, ho Il diritto di arrabbiarmi né più e né meno che alla stregua di uno dì loro cui abbiano forato la gomma della bicicletta". Scrive Erich Fromm nella prefazione: «Questo libro suggerisce nuovi significati alle parole amore, approvazione, libertà. Neill mostra un rispetto incondizionato per la vita e per la libertà, e una disapprovazione totale per l'uso della forza, I fanciulli cresciuti con questo sistema sono portati a sviluppare con mezzi propri razionalità, amore, onestà e coraggio. Se questo è accaduto a Summerhill, potrà realizzarsi dappertutto, non appena la gente sarà pronta ad accettarlo». (zenone
sovilla)
|
o |
Proteste a Downing Street contro i rischi di chiusura per Summerhill La
Summerhill
School
|
|
|
|
|
|
|
|
|