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L'inganno
globale
I meccanismi violenti che rendono alcuni
sempre più uguali degli altri...
di ALEX FAGGIONI Oggi
più che mai risulta necessario comprendere fino in fondo la portata
di questo fenomeno. Per iniziare un’analisi volta in questo senso occorre
prima di tutto dare una definizione chiara del termine globalizzazione.
La globalizzazione si articola in tre diversi rami: - globalizzazione economica
Purtroppo oggi
la gente tende a considerare solo gli aspetti positivi del fenomeno intendendolo
quasi come un veicolo che serve per far camminare l’umanità verso
la terra promessa.
La prima cosa da fare per spiegare il fenomeno è quella di chiarire bene la differenza che corre tra la mondializzazione e la globalizzazione. Tali differenze vengono spiegate magistralmente da due studiosi che cercano di sviscerare il germe di questo evento: Serge Latouche e Samir Amin. Il principio dei radicali
cambiamenti avvenuti nell’economia che hanno portato oggi a questa spaventosa
situazione va ricercato nella storia di cinquecento anni addietro.
L’economista egiziano Samir Amin, analizzando accuratamente i rapporti tra i Paesi sviluppati e quelli sottosviluppati, è arrivato a formulare una interessante teoria che spiega la strategia grazie alla quale i primi continuano a mantenere i secondi in uno stato di inferiore sviluppo. Secondo questa teoria i rapporti di forza non potranno variare fintantoché i Paesi ricchi continueranno a mantenere ben saldi questi cinque monopoli: - monopolio dell’accesso
alle materie prime
Il secondo dopo guerra segna un ulteriore tappa importante di questa analisi. Fu dopo la seconda guerra mondiale, infatti, che si svilupparono in maniera forsennata i trasporti. Questa rivoluzione cancellò di fatto il concetto di spazio ed oggi è possibile raggiungere l’altro capo del mondo in meno di 24 ore. E se questa evoluzione può essere definita una rivoluzione dei trasporti, anche il progresso informatico può essere definito rivoluzionario perché ha annullato il concetto di tempo. Possiamo affermare che, grazie a trasporti e computer, oggi il mondo sia estremamente più piccolo, dato che un imprenditore italiano è in grado, nell’arco di una giornata di sbrigare i suoi affari a Londra e rientrare a casa per l’ora di cena. E poi, grazie alle nuove tecnologie, è possibile collegarsi in tempo reale con una persona che fisicamente si trova a decine di migliaia di chilometri. Sono appunto questi i principali cambiamenti che segnano l’inizio di quel processo che chiamiamo globalizzazione e che di fatto si sostituisce alla precedente mondializzazione. Oggi grazie a questi radicali cambiamenti il mondo è diventato un immenso mercato nel quale si può operare in tempo reale. Occorre anche ricordare che questi eventi hanno pragmaticamente estromesso gli stati-nazione dalla loro funzione di supervisori dell’economia, sottraendo loro il potere del protezionismo interno. Un altro importante
punto che va considerato è quello legato alla liberalizzazione degli
scambi commerciali, avvenuta negli anni ottanta, che permette alle aziende
di valicare la sovranità degli stati. Anche la speculazione borsistica
è un simbolo di questi nuovi tempi. Con questo sistema l’andamento
del valore nominale della moneta si sgancia dal valore reale e la speculazione
non permette al capitale guadagnato di essere reinvestito nell’azienda
per creare nuova occupazione, ma finisce per essere speculato ulteriormente.
Neppure le monete sono al sicuro da questo tipo di operazioni finanziarie
dato che è possibile speculare anche su queste. E, tanto per smentire
chi definisce il mercato in grado di autoregolarsi, va ricordato che le
cicliche crisi capitalistiche non sono una obsoleta affermazione di Marx
ma sono invece un dato di fatto. E vorrei altresì ricordare che
l’organo pubblico preposto a risolvere queste crisi, causate spesso dagli
effetti devastanti di speculazioni private, è il F.M.I. Un esempio
calzante alla perfezione è quello della crisi asiatica che il F.M.I.
dovette arginare per scongiurare un collasso globale dell’economia, dato
che il Giappone è in possesso di circa il 60% dei BOT statunitensi.
SPECULAZIONE PRIVATA/CRISI/INTERVENTO PUBBLICO Questi sono le nuove regole del mercato che scartano chi non è in grado di produrre considerandolo superfluo: - il mercato deve per forza
essere globale
Le conseguenze della scellerata
ricetta neoliberista tanto cara alla coppia Thatcher-Reagan, sono oggi
sotto gli occhi di tutti. Si sono esasperati gli estremi tra povertà
e ricchezza allargandone ulteriormente la forbice. Per l’economia sono
1.500.000.000 le persone inutili, e 2.500.000.000 sono quelle che “vivono”
con meno di un dollaro al giorno. La classe media è diventata fragile
e nella ricca Europa sono 50.000.000 i disoccupati.
Due parole vanno spese
anche per quanto riguarda il processo di omologazione culturale che sta
minando profondamente le molteplici diversità che da sempre caratterizzano
la razza umana. In sociologia si chiama mcdonaldizzazione ed è quel
fenomeno che sta distruggendo il pluralismo culturale smerciando prodotti
standard a persone standard plasmate dalla martellante pubblicità
dei media di massa. Anch’essi parte in causa di questo devastante fenomeno,
contribuiscono a formare quell’uomo ad una dimensione che tanto impauriva
Herbert Marcuse. Nell’informazione di oggi accade che pochi facciano i
portavoce di molti spesso deformando la realtà. Nelle scuole di
giornalismo si insegna che i messaggi devono essere coniati con termini
poveri per raggiungere il maggior numero di persone. Tutto deve essere
ridotto ai minimi termini. L’informazione è oggi considerata una
merce e per questo si pubblicano solo quelle notizie che si ritengono presumibilmente
vendibili. È la tv che decide quali sono i temi che possono essere
trattati in base al loro grado di spettacolo, una fredda procedura che
tiene conto più delle vendite, cioè del denaro, che della
pubblica utilità.
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o | Alex
Faggioni
è un giovane pacifista impegnato all'estero nell'Operazione colomba per i corpi civili di pace dell'Associazione Giovanni XXIII di Rimini - Altri articoli Umanizzare
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