chi siamo

Marco Pontoni
(narrativa-Nord-Sud-convivenza)
 
 

 
  Sono nato a Bolzano il giorno di S. Valentino del 1965. Acquario, segno di aria.
Ho fatto le scuole elementari, medie, e il liceo classico in lingua italiana nella mia città. Poi ho vissuto a Bologna, “Parigi in minore” (così Guccini), dove mi sono laureato in Scienze politiche nel 1991 con Anna Maria Gentili, con una tesi sul Sud Africa.
Fino da bambino sono stato vittima della seduzione esercitata dalle parole scritte: sulle pagine dei libri, sulle vignette dei fumetti, sui cartelloni pubblicitari…
Così, oggi scrivo per professione e per passione. Sui quotidiani (prima l’Alto Adige di Bolzano e in seguito L’Adige di Trento), riviste e presso enti locali. Negli ultimi cinque anni sono stato redattore all’Istituto trentino di cultura.
   Nel 1997 il mio primo romanzo, ancora inedito, “Macchine fluide”, è stato finalista al Premio Calvino. In seguito ho pubblicato racconti sulle riviste “Dialogica”, “fernandel”, “In-edito”, “Il Baretti universitario”, “Cork-lined room” (UK) e sull’antologia “Letteratura, Leteratura, Literatur”. Collaboro con il Network letterario Pontes, con base in Croazia, e sono tra i fondatori di un nuovo annuario di letteratura comparata che sarà pubblicato da “Il Mulino” a partire dal maggio 2000.

   Vivo a Trento con la mia famiglia, mia moglie Roberta e mia figlia Lisa (anni 3). Siamo un trio a cui piace viaggiare, accettare inviti, e andare per spettacoli. Perciò, fatevi vivi.
Mi ritengo nell’ordine: un cittadino del mondo, un altoatesino anomalo (perché rimango legato alla mia “patria dei ricordi dell’infanzia” ma non condivido il nazionalismo di tanti altoatesini di lingua italiana e sono al tempo stesso critico nei confronti dell’Autonomia voluta e applicata dai sudtirolesi di lingua tedesca), un neo-trentino (questa terra mi ha bene accolto e io cerco di contraccambiare), e infine un africano mancato (quando mi concedo sogni di altre vite è la savana che vorrei calcare. A piedi nudi).
    Gli autori che amo sono infiniti: Kundera, Kerouac, Céline, T.S. Eliot, Gombrowicz, Rusdhie, Hemingway tra gli altri. Pochi gli italiani: Pavese, Antonio Franchini, Antonio Tabucchi, Carmine Abate. Anche saggistica e politologia.
  Musiche: Lou Reed & Velvet, Bowie, Morrissey, Bossa Nova, ethno-pop.
Luoghi dell’anima: certe montagne dell’Alto Adige e dell’appennino emiliano. Certi scorci di Bologna. Santa Leopoldina in Brasile, Pitigliano, Algarve nell’84, Brasov in Transilvania, Londra a marzo. L’Africa sognata. E certi pezzi di passato demoliti o ricostruiti senza grazia, che sopravvivono solo nella memoria.



 

 

o

Marco prima 
e dopo l'università


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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