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Fuochi Fatui
 

di ERMANNO BARTOLI

    Laggiù, nei campi dello spirito, ogni giorno al tramonto accade tra i fossi qualcosa che noialtri non si può vedere o udire. Le anime buone non se ne vanno, non subito. Rimangono a raccontarsi e ad ascoltare finché ciascuna non ha raggiunto, forse, il suo giusto aggancio...
 
 
 

     "Facevo il barbiere in via Bernini. Sapesse, cara signora, quante ne ho sentite da quelle poltrone!"
     "Mio marito ed io abitavamo poco lontano. Lui m'ha lasciata presto."
     "Doveva volergli molto bene."
     "Oh, sì! Tantissimo."
 

     "Agnese."
     "Graziano."
     "Piacere."
     "Il piacere è mio."
     "Ha qualcuno a lei caro in questo campo?"
     "Sono solo. Praticamente lo sono sempre stato."
     "Oh, dev'essere terribile!"
     "Sì. Però se uno ha del coraggio!.."
     "Coraggio? Strana parola quando mancano occasioni di speranza."
     "E chi dice che non le abbia avute?"
     "Diciamo il suo tono. E' una questione di spirito. Certe cose si sentono."
     "Beh, qualche occasione l'ho avuta; ma il fato ha deciso diversamente. E lei, Agnese?"
     "Io?"
     "Ha qualcuno qui? E di là, le è rimasto qualcuno? E' uno spirito solo anche lei o..."
     "Ehi, quante domande!"
     "Le stesse sue tutte in un botto solo. Mi scusi se sorrido ma è stata lei a incominciare, e non me ne dispiace."
     "Ho mio fratello più giovane."
     "Posso chiederle com'è successo?"
     "Un’incidente d'auto. Uno degli eventi più comuni di questi tempi... dall'altra parte!"
     "Tanto tempo prima di lei?"
     "Cinque anni."
     "Cavolo!.. Mi scusi. Vicinissimi."
     "Già."
     "E i suoi genitori?"
     "Mia madre sono ormai tanti anni. Mio padre è venuto a trovarmi anche ieri."
     "Chissà il dolore! Sposata?"
     "Non le sembra di correre un po'?"
     "Vuol dire che sono troppo indiscreto?"
     "Di questo argomento preferirei non parlarne."
     "Del matrimonio in sé o di suo marito?"
     "Ma tu guarda che sfacciataggine! Te lo credo che dall'altra parte non ha trovato... Mi scusi; mi scusi tanto!"
     "La trattava male? La picchiava?"
     "Ho detto che preferisco non parlarne. Piuttosto..."
     "Figli?"
     "NO! Grazie a Dio no. Anche se mi sono mancati un mondo. Qualcos'altro da sapere, signor detective?"
     "Le chiedo scusa. Come al solito mi sono fatto prendere la mano." 
     "Di niente. Posso ritirarmi o devo chiederle di lei?"
     "Faccia un po' come vuole. Equità vorrebbe che lo facesse, visto che io..."
     "Giusto. Allora mi dica di lei."
     "Di me? Poco da dire. Figlio unico di genitori anziani. Ho vissuto con loro finché non se ne sono andati... Detta così suona un po' cinica, ma la verità è che li amavo molto... Poi ho preso un appartamentino per conto mio."
     "Mai sposato? Accompagnato?"
     "No. Accompagnato sì. Poco più di un anno, ma non ha funzionato."
     "Per causa..."
     "Non sempre esiste una causa precisa. Non eravamo fatti l'uno per l'altra, ecco tutto."
     "Donne?"
     "Se ci sono state altre donne? Beh, qualcuna! Poche. Fondamentalmente ho vissuto da solo."
     "Fino a... Quanti anni avrebbe oggi, Graziano?"
     "Quarantadue."
     "Io trentasei."
     "Collimiamo."
     "Colli... che?" 
     "Siamo della stessa generazione. Praticamente coetanei."
     "Ehi ehi! Non si faccia venire strane illusioni..."
     "Agnese. Lo sa che è un nome che mi piace molto?"
     "Davvero? Grazie. Anche il suo non è da buttare."
     "E non è l'unica cosa carina di lei. Sa che posso vederla come gli altri non la vedranno mai più, vero?"
     "Certo che lo so." 
     "E lo sa che è molto carina?"
     "Ero."
     "Come?"
     "Ero carina!"
     "Ah, già!"
     "Anch'io posso vederla. E non mi dica che la cosa non la spaventa!"
     "Sono davvero così brutto?"
     "Orribile. E per giunta antipatico."
     "E adesso perché ride?"
     "Così!.."
     "Ho la vaga impressione che ci sia stato un errore."
     "Dice? Lo sa, caro Graziano che..."
     "Lo dica ancora."
     "Come?"
     "Il mio nome. E' così bello pronunciato da lei!"
     "Non è più il suo nome, o almeno tra poco non lo sarà più. Comunque, se ci tiene tanto!.. Graziano."
     "Grazie."
     "Graziano."
     "Sì?"
     "Lo sa che sto bene con lei?"
     "L'avevo intuito. E lei lo sa che è reciproco?"
     "... Che sospirone! E dire che, visto quel che ho passato di là!"
     "Agnese."
     "Sì?"
     "Io non le faccio... non le ho mai fatte certe cose."
     "Quali cose?"
     "Quelle che l'hanno fatta soffrire."
     "Io... Lo sa che fra poco ce ne dovremo andare per..."
     "Lo so."
     "E non è detto che saremo proprio così. Anzi è certo che non saremo uguali a prima... almeno nel corpo."
     "Già. Non saremo uguali a.. a come ci vediamo ora. Già!"
     "Io... non se ne ricorderà di certo, ma voglio dirglielo lo stesso: l'azzurro."
     "Come?"
     "L'azzurro. E' il mio colore preferito. Lo amo così tanto che non credo potrei cambiare."
     "Io il rosso. Accidenti, sono un sanguigno!.. Oh, intendo in senso passionale! Buono."
     "Adoro la classica."
     "Anch'io. Beethoven e..."
     "Anch'io. Beethoven è un grande. Poi Mozart..."
     "Agnese."
     "Sì?"
     "Adoro i gatti."
     "Anch'io. Però è strano! Avrei detto i cani, per una personalità come la sua."
     "Oh, anche i cani!.. tutti gli animali! Ma soprattutto i gatti. Amo lo spirito indipendente."
     "I viaggi... Amo viaggiare! Da piccola volevo fare l'archeologa e viaggiare, viaggiare."
     "Anch'io adoro viaggiare e un po' ho viaggiato. Io volevo fare l'astronauta. Che ne dice?"
     "Dico che è un meraviglioso sogno di ragazzo. Sono belli i sogni! Ci tratteggiano più di quanto non faccia la realtà cruda. A proposito: mi piace molto cucinare."
     "Anche a me. Adoro i sapori aspri... amarene, ribes... e il gelato al limone. Dio, il gelato al limone!"
     "Macho fino in fondo eh?"
     "No, che c'entra? Sono gusti! E il caffè mi piace amaro."
     "Io lo preferisco dolce. Adoro i sapori dolci."
     "E il cinema..."
     "Cinema e teatro."
     "Adoro la letteratura. Non tutta..." 
     "Non tutta. E osservare le stelle."
     "Le stelle... sì! Agnese."
     "Sì?"
     "Avrai una luce azzurra negli occhi. Inconfondibile, lo so!"
     "La noterai?"
     "Se t'incontrerò sì."
     "Anch'io la tua... Le lingue!"
     "Le... cosa?"
     "Adoro le lingue. Inglese, francese, spagnolo..."
     "Tu es guapa! La montagna!"
     "E una bell'isola?.. Dimmi."
     "Un'isola... sì!"
     "E nuotare."
     "Nuotare, sì! Mai imparato."
     "Neanch'io."
     "La neve! I grandi monti innevati! Le piste dei lupi! Brrr!!!..."
     "E i luoghi lacustri, i canneti!.."
     "I paesini arroccati di montagna!.."
     "Le grandi opere d'arte..."
     "I quadri..."
     "Le sculture..."
     "E i sorrisi dei bimbi..."
     "Bambini, sì. Stupendi!.."
     "Il Natale..."
     "L'albero..."
     "La neve..."
     "Le feste..."
     "I piccoli momenti..."
     "I... ...."
     "..........."
     ".... ..."
     "... .."
     "... .

    Laggiù, nei campi dello spirito, accadono e si dicono cose che non possiamo vedere o udire. Solo il vento tra le fronde degli alberi...
 
 
 

                                   (Agosto - 1997) 
 


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