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Asilo politico: valanghe di rigetti. Permessi di lavoro: sanatoria bloccata
Una denuncia e un invito a creare un osservatorio nazionale e stilare un libro bianco
 

     1. PERMESSI DI SOGGIORNO NEGATI

   Sapete della vertenza di Brescia e Roma (ma anche Napoli, Caserta, Torino, Milano...). Il governo s'era impegnato, entro luglio, a dare o prospettare una soluzione positiva alle 53.000 richieste di "sanatoria" (le virgolette sono d'obbligo) pendenti ormai da oltre due anni. Questo impegno era stato assunto sia con i sindacati nazionali, sia con delegazioni degli immigrati e delle associazioni di Brescia e Roma. La sua realizzazione è stata però affidata a una specie di passaparola, non avendo il governo voluto assumersi la responsabilità di dare indicazioni precise e scritte alle questure per la revisione delle istanze sospese (e rigettate in blocco, è bene ricordarlo, nella scorsa primavera).

   Risultato: a Roma hanno ottenuto il soggiorno, finora, non più di 3mila dei circa 9mila ancora in attesa, e almeno 4.300 domande sono bloccate per motivi "di rilievo penale" (la denuncia, o la minaccia di denuncia, per "falsa certificazione"). Anche a Brescia la revisione positiva non supera la metà delle 5.500 domande sospese.  
    
   Con qualche eccezione, pare, positiva (Torino? Milano? Bologna? Venezia?), il grosso delle altre questure non hanno neppure tolto la polvere dai fascicoli archiviati nello scaffale dei "rigetti". O no?
Abbiamo bisogno per questo di dati, città per città:
- quante domande di soggiorno risultavano sospese o rigettate, su quante richieste, all'inizio dell'estate;
- se è stata avviata o no la revisione, e la contestuale revoca dei provvedimenti negativi (rigetti, fogli di espulsione) già emessi;
- se, al contrario, si e' continuato a irrogare rigetti e "intimazioni";
- ad oggi, quante pratiche risultano ancora bloccate e, in linea di massima, perche';
- quante pratiche hanno dato luogo a denunce alla magistratura per falso, e come si comporta la magistratura (con gli speculatori,     e con le loro vittime);
- se le questure continuano a chiedere "prove" (di presenza, lavoro e alloggio), quali e in quali casi;
- che rapporto hanno le questure con le associazioni, i sindacati etc.;
- se ci sono state vertenze, incontri, assemblee degli immigrati, manifestazioni..., e con che esito.
 
   2. ASILO NEGATO
 
   Si stanno moltiplicando molto pericolosamente i casi di rigetto della richiesta di asilo, dopo l'attesa notoriamente lunghissima e disperante (almeno 15 mesi), con motivazioni "in fotocopia" del tipo: voleva "solo" (sic) evitare il servizio militare (dove c'è guerra...); ha contraddetto le sue dichiarazioni iniziali al momento dello sbarco; è reticente; riferisce di situazioni di persecuzione generalizzata e non individuale...
Questo è particolarmente grave nel caso di profughi da situazioni di pulizia etnica (Kossovo, Kurdistan etc.).

   Ancora più grave: spesso la commissione non offre alle questure (le quali quindi non l'adottano) la soluzione "di ripiego" del soggiorno "per motivi umanitari". 
La conseguenza, teorica ma non troppo, è l'emissione di intimazioni di lasciare il territorio nazionale e la successiva espulsione (dove?!), salvo ricorso etc.
Inoltre: si stanno moltiplicando i respingimenti alla frontiera (anche verso la Turchia! e comunque verso paesi che non garantiscono certo contro il successivo respingimento "a catena", come Albania o Croazia o Grecia), in base a una curiosa interpretazione della norma sul "non-refoulement": secondo il Viminale, si può respingere chi "non chiede asilo" (leggi: non sa o non può chiederlo), anche in zone e situazioni in cui la sua incolumità si può ragionevolmente ritenere in pericolo.
Su tutto questo occorre aprire una vertenza nazionale, collegata anche con la richiesta di rinnovo del soggiorno umanitario (ancora ferma, ch'io sappia, nonostante le assicurazioni di Sinisi) per i kossovari, nonchè (secondo me) di protezione umanitaria automatica "erga omnes", fermo restando il diritto d'asilo, per i kurdi. E collegata, ovviamente, con la richiesta di sblocco del vergognoso pantano in cui sta affondando, in parlamento, la legge sull'asilo, come denunciato recentemente da Scaglione di Amnesty International.

   Dunque: abbiamo bisogno di segnalazioni di casi, anche per costruire una campagna mediatica - e per chiedere, eventualmente, la revisione delle "sentenze" della commissione ministeriale.    


o Diffondiamo
una nota di
Dino Frisullo 
che nasce
nel quadro di un'iniziativa rivolta alle persone e 
alle organizzazioni sensibili alle tematiche dell'immigrazione 
e del razzismo per tentare di costruire un "libro bianco" sull'asilo negato, ed un osservatorio nazionale coordinato. 
Chi volesse aderire o avere altre informazioni può contattare l'autore via e-mail.

Domenica 27 agosto 
(ore 10.30-14) a Parma, al Ciac (Centro immigrazione e asilo), vicino alla stazione, in viale Toscanini 2a, si terrà un incontro sull'iniziativa. 
Il giorno prima, nella stessa sede si terrà per l'intera giornata la riunione nazionale della rete di Azad, sul Kurdistan.

(23 agosto 2000)

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