le interviste

"Ci ruberanno il cibo..."
 


Il controllo mondiale di poche multinazionali sulla produzione agroalimentare: intervista con Vandana Shiva*

 Pubblichiamo uno stralcio di un'intervista a cura di Karl Ludwig Schibel, diffusa dalla Fiera delle utopie concrete di Città di Castello, a Vandana Shiva (in Italia anche per le Giornate di studio del centro Pio Manzù), direttrice della Fondazione di ricerca per la scienza, la tecnologia e l'ecologia di Uttar Pradesh.
 Signora Shiva, come vede la situazione attuale nel sistema mondiale dei cibi? In che direzione sta andando?
E' in atto una concentrazione del potere privato sul cibo di dimensioni che nessuno avrebbe potuto immaginare. Di recente Monsanto ha acquistato due nuove aziende sementiere, una delle quali ha il brevetto per una tecnologia che si chiama «terminator», vale a dire che i semi che vengono dai campi non sono utilizzabili per essere di nuovo seminati, sono sterili. La fusione di Monsanto con Cargill per le attività biotecnologiche era stata annunciata poco tempo prima. Negli ultimi vent'anni Cargill ha conquistato un controllo profondo sul sistema alimentare globale. E' il commerciante più grande di grano e controlla intorno al 50 per cento della produzione complessiva di cereali. Questo enorme potere economico in combinazione con le biotecnologie e il regime dei brevetti crea, se la gente non reagisce, un sistema in cui nessuno avrà la possibilità di decidere che cosa mangiare. E per me niente rappresenta un totalitarismo più profondo della negazione di queste libertà.
Questo è vero sia per i paesi poveri sia per quelli ricchi?
Sì, anche se, per quanto riguarda i ricchi, questa privazione di libertà prende principalmente la forma della negazione del diritto ad essere informati sugli ingredienti del cibo, sui processi di lavorazione. La richiesta di etichettature esaurienti - in particolare dei prodotti dell'ingegneria genetica -  viene trattata come una interferenza nel libero commercio, una violazione  dell'accordo dell'Organizzazione mondiale del  commercio (Wto - World Trade  Organization). 
 Per il Terzo mondo un primo effetto della concentrazione del controllo sull'agricoltura nelle mani di poche aziende sarà lo sradicamento di milioni di contadini. Il controllo dell'agricoltura di Cargill e Monsanto è basata sulla superfluità del piccolo produttore, esso può funzionare solo in unità produttive di una certa dimensione. Queste tecnologie non funzionano su mezzo ettaro o su un ettaro, quindi la spoliazione di due terzi della popolazione dell'India è una conseguenza inevitabile. Ciò significa che quelli che oggi  producono la sicurezza alimentare dell'India saranno trasformati in vittime delle carestie.Le nostre aree rurali saranno teatro  delle peggiori catastrofi alimentari. E sono convinta che nei prossimi anni vedremo delle crisi profonde nel settore agricolo in tutto il mondo. 
Quindi c'è un rischio concreto...
 I governi possono ignorare qualsiasi cosa, ma la gente non può essere presa in giro sul fatto se avrà da mangiare oppure no: su questo tema la propaganda non può trarre in inganno. Se non hanno accesso ai semi, a semi gratuiti, i contadini poveri  del Terzo Mondo non sopravviveranno e se in una società agricola i contadini non sopravvivono, quella società non sopravviverà. Sarà spinta alla guerra, al genocidio o in una carestia. Noi abbiamo avuto una lezione molto dura dalla carestia del 1942 in India, quando due milioni di persone morirono. 
 Era tutta gente di campagna. Morivano non per mancanza di riso: il riso era sufficiente, ma la gente non era in grado di comprarlo. E non potevano comprarlo a causa dell'integrazione globale: il riso veniva esportato per soddisfare la domanda creata dalla guerra. Era più redditizio venderlo all'estero. I contadini poveri che lo coltivavano non avevano accesso al riso come cibo perché quello che loro producevano gli veniva tolto sotto forma di imposte e tasse. Questo, in seguito, ha creato il movimento per la libertà dei contadini e del lavoratori agricoli che essenzialmente chiedeva tre cose; di trattenere una quantità sufficiente del prodotto per poter sopravvivere, di essere protetti dalla perdita dalla terra per debiti e di aver accesso ai mezzi di produzione, la terra e i semi.
 Che cosa è cambiato oggi, a distanza di mezzo secolo?
Oggi siamo testimoni di una concentrazione senza precedenti del controllo del sistema agroalimentare internazionale in cui convergono essenzialmente tre aspetti: il controllo dei semi, il controllo dell'industria chimica, il controllo delle innovazioni biotecnologiche attraverso il sistema dei brevetti. Questa convergenza di fattori spesso prende semplicemente la forma della fusione delle grandi imprese; un supporto importante è quello dell'accordo della Wto che allarga il loro potere sia al nord che al sud. Il diritto al cibo, la libertà di disporre del cibo è una libertà per la quale la gente dovrà lottare come ha lottato per il diritto al voto. Solo che non vivi o muori sulla base del diritto al voto, ma vivi o muori sulla base del rifiuto del diritto di disporre di cibo.
E' un caso che le prime applicazioni diffuse dall'ingegneri genetica siano state sul mais e sulla soia, due prodotti agricoli che servono prevalentemente come mangimi per l'allevamento e non come cibo per l'uomo?
 Sono convinta che l'accento sul mais e sulla soia sia significativo, nel senso che nel nostro mondo uno ha dei diritti personali in quanto è in grado di comprare. Si è una persona in quanto si è un consumatore. In questo senso gli animali del mondo industrializzato hanno un potere d'acquisto superiore alla gente del Terzo mondo. Per il semplice fatto che è più redditizio vendere materia organizzata come mangime per animali che saranno mangiati nei paesi ricchi che produrre il cibo di cui ha bisogno il Terzo mondo. I poveri del mondo non industrializzato hanno un'alimentazione molto diversificata, perché devono sopravvivere al di fuori dei grandi mercati. La gente più povera dell'India mangia per lo più cibi locali. Mangiano miglio, legumi, riso...
 La gente povera del mondo mangia trecento varietà di cibi. Nel sistema del commercio globale si sta invece passando dalla predominanza di grano e riso a quella di soia e mais. L'idea base dell'agrobusiness globale è di poter usare gli stessi materiali di base per mangimi, per materia prima  industriale e per alimentare la gente - e  quello che sta succedendo va in questa direzione. Quindi, prima ci saranno i  prodotti agroindustriali poi si vedrà se vanno utilizzati come mangimi per animali o come cibi  per umani, a secondo  di cosa è più redditizio. Questo significa  veramente la fine dei diritti umani, in questo sistema gli uomini non hanno più diritti.

(ottobre 1998)
* Vandana Shiva è direttore della Research
Foundation for Science, Technology
and Natural Resource Policy, una rete mondiale
di ricercatori specializzati in agricoltura e sviluppo sostenibili.
 
Un'altra intervista
con Vandana Shiva
sul ruolo del femminile
in economia e politica
nel Paese delle donne

o
Vandana Shiva
 
 

LETTURA
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Soia e mais
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La protesta
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secondo
Ida Magli
 

Cronaca del primo accordo  che limita i cibi transgenici nel mondo
(29 gennaio 2000) v@i



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Grazie a  Edi Rabini e alla Fiera delle utopie concrete per averci passato questa intervista

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