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Le forniture vaticane della Nestlè, lettera al comitato del Giubileo
La Rete per il boicottaggio: è una delle sette ditte fornitrici delle mense eppure il Papa...
 


   "Nei mesi scorsi, abbiamo indirizzato alla Sua cortese attenzione una lettera, nella quale esprimevamo profondo rincrescimento per la scelta d codesto Comitato di inserire l’impresa elvetica Nestlé tra le sette aziende fornitrici del Giubileo del 2000.
     Avevamo sottolineato con forza che questa azienda, da anni, vìola coscientemente il Codice Internazionale di condotta Oms/Unicef, sulla commercializzazione e vendita dei sostituti del latte materno. Con conseguenze disastrose nei paesi dell’emisfero Sud del pianeta dove, informa Unicef, ogni anno un milione e mezzo di neonati muoiono per cause derivanti dall’allattamento artificiale.

   Ed anche durante quest’anno giubilare, Nestlé, come altre imprese dello stesso settore produttivo, continua impunemente a violare questo Codice, a dispetto della normativa internazionale e di quella dei singoli paesi. L’ultima testimonianza è data da una denuncia di un ex-impiegato pachistano della multinazionale svizzera, il quale ha pubblicato un documento che illustra numerose  violazioni (testo a disposizione presso la Segreteria Nazionale Ribn).

   Avevamo altresì ricordato che lo stesso Santo Padre, in un discorso del 1994, aveva preso le difese dell’allattamento al seno ed accennato all’influenza delle multinazionali del latte in polvere sul suo progressivo abbandono. E che già nel 1998, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, la Ribn aveva protestato con mons. Liberio Andreatta, all’epoca direttore dell’Opera Romana Pellegrinaggi, per un contratto di ristorazione stipulato con la Nestlé – nella sua risposta, mons. Andreatta aveva riconosciuto le nostre ragioni ed assicurato una maggior attenzione in futuro alle implicazioni etiche dei contratti.

   A codesto Comitato Centrale, chiedevamo una maggiore attenzione nell’effettuare operazioni commerciali e finanziarie, che non possono essere mai neutre, perché la produzione di beni e servizi ed il commercio nazionale ed internazionale hanno conseguenze importanti sulla vita e sulla salute di intere popolazioni. Scegliere un’impresa piuttosto che un’altra, una banca piuttosto che un’altra, vuol dire anche diventare, in positivo o in negativo, corresponsabili di ciò che quell’impresa e quella banca fanno con il nostro denaro.

   Il Suo silenzio, Eminenza, non solo ci stupisce, ma è per noi molto difficile da comprendere. Mentre si sta realizzando il Giubileo e si parla di perdono e riconciliazione, di rimettere i debiti, di condividere e fare solidarietà, di rivolgere l’attenzione verso gli ultimi, proprio ora viene rifiutato un minimo di attenzione ad una questione così importante e delicata: un milione e mezzo di neonati, sacrificati ogni anno sull’altare del profitto di poche imprese, meriterebbero quanto meno una risposta.

   Desideriamo perciò sottoporre nuovamente alla Sua attenzione e sensibilità questo appello. E preannunciamo fin d’ora che saremo comunque disposti a sollevare il problema, se necessario, con azioni che richiamino l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, nell’osservanza dei canoni della nonviolenza e della correttezza.

   Confidiamo in un Suo autorevole interessamento e, nel ringraziare,  Le inviamo i nostri più distinti saluti". 
 
 

  (Adriano Cattaneo)

o Pubblichiamo la lettera inviata il 7 marzo scorso dal portavoce della Rete italiana per il boicottaggio della Nestlè, Adriano Cattaneo, al comitato centrale del Giubileo 2000, presso il Vaticano, affinché 

"Da molti anni ormai - spiega Cattaneo -  le organizzazioni non governative denunciano il
mancato  rispetto, da parte di Nestlé, del codice di condotta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel commercio del latte in polvere nei paesi in via di sviluppo.
 L'errato utilizzo del latte in polvere, sciolto in acqua inquinata o diluito  troppo per ottenere più razioni, comporta la morte, secondo l'Unicef, di un milione e mezzo di bambini del sud del mondo all'anno. 
La campagna italiana, attiva da sei anni, oltre a raccogliere decine di  migliaia di firme di protesta, è riuscita ad impedire la sponsorizzazione  della Nestlé da diverse manifestazioni pubbliche. Quest'anno l'attività della campagna italiana si è concentrata su un evento  importante che sta coinvolgendo milioni di persone: il Giubileo 2000.  delle sette ditte fornitrici di alimenti per le  mense dei pellegrini, nonostante le numerose proteste di personalità  religiose e laiche. I componenti del comitato centrale del Giubileo non  hanno mai risposto alle lettere ufficiali del nostro portavoce, e vani sono  risultati i tentativi di incontrare pubblicamente le autorità religiose per  esporre il nostro punto di vista".

La Rete di boicottaggio invita a inviare la lettera qui accanto alla e-mail ufficiale del comitato del Giubileo  confermando poi per conoscenza l'avvenuto invio alla e-mail ufficiale della campagna.
Per maggiori informazioni:  Paolo Macina

 

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