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pensieri

Italia, la giustizia non è uguale per tutti
Immigrati ed espulsioni facili: verso un ordinamento giuridico "su misura" sul modello Usa
 

di FRANCESCO IANNUZZELLI

   E' stato approvato dal consiglio dei ministri un pacchetto di provvedimenti riguardanti la detenzione degli immigrati che prevede l'espulsione immediata nel caso siano colti in flagranza di reato o nel caso in cui la pena sia inferiore ai 3 anni.
Si tratta di un provvedimento gravissimo, in quanto stabilisce un trattamente fortemente discriminatorio nei confronti degli immigrati, colpendo come al solito i piu' deboli.

   In particolare:

    - Il fatto di applicare immediatamente l'espulsione se lo straniero e' colto in "flagranza di reato" e' in realta' indicativo di come si vuole togliere ogni possibilita' di difesa allo straniero, rendendo l'iter dell'espulsione il piu' fulminante possibile. Cio' lascia anche spazio a tutta una serie di valutazioni discrezionali da parte della polizia e del Pm dando loro un eccessivo e pericoloso potere decisionale che abbatte ogni garanzia di difesa. Si tratta di una grave violazione dell'articolo 24 della costituzione, che sancisce il diritto alla difesa per tutti, non solo per i cittadini italiani.

   - Anche i regolari vengono colpiti da questo provvedimento, in quanto se colti in flagranza possono essere espulsi senza attendere lo svolgimento del processo. Rendiamoci conto di quale aberrante disciminazione sia, in quanto uno straniero regolarmente soggiornante con lavoro, famiglia ecc ecc puo' essere espulso 
senza la minima possibilita' di difendersi.

   - I trattati stipulati tra Italia e Marocco/Tunisia/Albania non prevedono nessuna garanzia sul trattamento dei detenuti. In questo modo chi in Italia e' detenuto per un reato non grave potrebbe trovarsi in condizioni detentive paurose, in aperta violazione dei diritti umani come e' documentato anche da vari rapporti di 
Amnesty International riguardanti i paesi di origine degli immigrati. 
Si tratta quindi di una grave violazione della Convenzione di Ginevra 
(art. 33, il cosiddetto "principio di non-refoulement").

   - Pensiamo ai possibili effetti ricattatori, siccome anche una minima condanna potrebbe essere fatale, gli irregolari sarebbero sempre piu' esposti a eventuali ricatti da parte di criminali (quelli veri), datori di lavoro, sfruttatori.

   - Non e' la nostra ottica, ma dal punto di vista economico, chi paga queste espulsioni? Secondo il sindacato di polizia circa 10 mln per ogni espulsione; si tratta di un'enormita' di soldi, che se spesi in maniera costruttiva potrebbero essere determinanti per il reinserimento dell'immigrato nel tessuto sociale. E ricordiamo che l'Italia ha bisogno degli immigrati.

   Tutto questo e' un'evidente copia del modello statunitense, dove in pratica per gli immigrati esiste un'ordinamento giuridico "su misura", diverso da quello per i normali cittadini e che prevede discriminazioni di ogni tipo, dalla detenzione all'espulsione.


o Francesco Iannuzzelli è tra
i curatori del sito
Dialogo.org

Il dossier 
immigrazione
di Nonluoghi

Il movimento
per il
permesso
di soggiorno

Carceri
e business
del controllo
del crimine

(10 luglio 2000)
 
 
 
 

 

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