Per un giornalismo critico 
I fatti e le idee
fra emergenza e utopia...


 
IL RAZZISMO STRISCIANTE E NON SOLO...
La nuova legge sull'immigrazione e altre amenità italiche

 
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1) Fermiamo la legge Bossi-Fini: un appello. 
2) Note sull'immigrazione
3) Patriottismo: l'inno nelle scuole d'Italia

4) Regione Lazio, l'intolleranza legalizzata...

Riceviamo e pubblichiamo:
1 - FERMIAMO LA LEGGE BOSSI-FINI, RAZZISTA E LIBERTICIDA

Un sistema economico e sociale in profonda crisi, e le cui contraddizioni esplodono, ha bisogno da un lato delle bombe, per garantirsi il dominio sul Sud del mondo, e dall'altro di provvedimenti che mirano a restringere gli spazi di liberta', le garanzie e i diritti in un quadro di totale precarieta'. Sventolando il feticcio del terrorismo i governi occidentali attuano rastrellamenti nelle citta', esplusioni indiscriminate, carcerazioni "preventive" totalmente arbitrarie instaurando un clima di criminalizzazione del disagio e del conflitto sociale.
Sul fronte interno, questa logica di guerra investe le diverse espressioni di opposizione sociale, a partire dalla componente piu' esposta, quella dei migranti in lotta. In Italia, il parlamento si appresta a discutere la nuova legge sull'immigrazione. PARLIAMONE ALL'UNIVERSITA'.

La legge Bossi-Fini e' la strada per imporre gravi limitazioni delle liberta' di tutti. La legge Bossi-Fini raddoppia il tempo di detenzione nei centri di permanenza. Contemporaneamente il governo propone modelli segregazionisti per tutti i tipi di "devianza" (vedi i lager di Muccioli). Il risultato sara' la costruzione di una societa' in cui le diversita' sono sinonimo di criminalita'.
La legge Bossi-Fini restringe drasticamente il diritto d'asilo, proprio mentre l'Italia partecipa alle guerre di conquista delle potenze occidentali. Il risultato sara' il mantenimento di un sistema basato sul profitto e sullo sfruttamento, in cui la guerra d'aggressione e' il modello di "giustizia" imposto all'intero pianeta.
Portando alle estreme conseguenze una filosofia gia' presente nella legge Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini creera' una massa di lavoratori ricattabili a continuo rischio di espulsione. L'assenza di diritti e' una condizione contagiosa: infatti parallelamente si intende abolire l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, modificando radicalmente i rapporti di forza sui luoghi di lavoro e nella societa'. Il risultato sara' un mercato del lavoro selvaggio con il conseguente azzeramento del costo del lavoro. Per queste ragioni, la lotta per la libera circolazione e la piena cittadinanza dei migranti e' un momento centrale nella difesa dei diritti e delle garanzie dei soggetti sociali che si oppongono a questi processi. 
In preparazione della manifestazione regionale del 22 dicembre e della manifestazione nazionale del 19 gennaio, mobilitiamo l'universita' rendendola terreno di confronto e di raccordo dei soggetti impegnati nella lotta antirazzista e per la pace e porto franco per rifugiati, rom e migranti. 

L'UNIVERSITA' DEVE ESSERE PROTAGONISTA 
DELLE BATTAGLIE DI LIBERTA'

Assemblea in aula II a Lettere (La Sapienza, Roma) Martedi' 18 dicembre ore 15.00 con:

Yusef (Presidente Comunita' Palestinese - Roma)
Dino Frisullo, Andrés Barreto, Luca Santini, Hamadi Ouslati, Gianluca Peciola

Comitato Universitario per la Pace, Collettivo di Scienze Statistiche, HURRIYYA - Laboratorio di analisi e controinformazione sulla civilta' islamica, Comitato Straniero per Stranieri, Migrant's Social Forum
 
 

2) RIFLESSIONE. SEVERINO VARDACAMPI. 
ALCUNE NOTE PER UN INCONTRO 
SULL'IMMIGRAZIONE E IL RAZZISMO IN ITALIA

[Quelle che seguono sono le note scritte come "scaletta" per un intervento a
un incontro pubblico dello scorso novembre sull'immigrazione e contro il
razzismo. Severino Vardacampi e' un collaboratore del "Centro di ricerca per
la pace" di Viterbo]

* un momento tragico e disvelatore (apocalissi e kairos):
- il terrorismo e la guerra;
- l'eversione dall'alto;
- le implicazioni razzistiche e le razzistiche scaturigini di tutto cio';
- i diritti umani calpestati nel mondo, dai poteri oppressivi, dalle
violenze dispiegate e dalla violenza strutturale.
* Un diritto fondamentale e la sua protezione giuridica:
- il diritto di tutti gli esseri umani a spostarsi sul pianeta, massime per
salvare la propria vita;
- l'art. 10 della Costituzione della Repubblica Italiana.
* Quando la legislazione e' iniqua e disumana:
- un esempio nel disegno di legge governativo del 12 ottobre: gli uomini
considerati come animali domestici, la logica schiavista degli attuali
legislatori razzisti;
- gia' la legge 40/98 aveva profonde iniquita';
- i campi di concentramento come rigurgito nazista incistatosi
nell'ordinamento italiano attuale;
- il respingimento come pratica potenzialmente omicida;
- il carattere fondamentalmente criminogeno del provvedimento amministrativo
di espulsione, effettuale sostegno ai poteri criminali.
* Alcune cose necessarie:
- riconoscimento ed inveramento del diritto di asilo;
- riconoscimento ed inveramento del diritto degli esseri umani di spostarsi
sul pianeta (oggi gli uomini sono considerati al di sotto delle merci);
- respingere intransigentemente la logica del ddl governativo del 12
ottobre;
- modificare la legge 40/98 nei suoi lati ripugnanti alla coscienza civile,
ed invece valorizzarne ed inverarne le parti positive che pure vi sono;
- realizzare una cooperazione internazionale ispirata a criteri di
solidarieta' e giustizia.
* Alcuni problemi ineludibili:
- la "capacita' di carico" del nostro paese ed una politica della comunita'
internazionale;
- cancellare il debito dei paesi rapinati e impoveriti, ed intervenire in
solidarieta' con i popoli e non con i regmi corrotti.
* Alcune cose pratiche e urgenti da fare sul piano normativo ed
amministrativo, politico e sociale:
- lotta contro la schiavitu' in Italia (cfr. la campagna promossa alcuni
anni fa del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo);
- un diverso rapporto nord/sud (sono varie le iniziative in corso, ma non
basta l'azione dei movimenti, occorrono impegni istituzionali, atti
politici, codificati legislativamente);
- assistenza alle vittime e lotta contro i poteri criminali (e abolizione
delle norme vigenti dimostratamente criminogene);
- trasferimento delle competenze in materia di immigrazione dalle Questure
ai Comuni;
- diritto di voto amministrativo per tutti gli stranieri residenti.
* Tre cose ulteriori sul piano legislativo, politico e amministrativo:
- un provvedimento di amnistia per tutti i detenuti stranieri che non
abbiano commesso reati di violenza su persone;
- riprendere la riflessione sulla proposta di contrastare la
clandestinizzazione coatta (e il conseguente enorme arricchimento e
rafrorzamento dei poteri criminali e dell'economia illegale) attraverso un
piano nazionale garantito e gestito dai pubblici poteri che permetta a tutti
i richiedenti un ingresso nel nostro paese legale, gratuito e assistito;
- denuncia e rinegoziazione degli accordi di Schengen.
* Sul piano culturale:
- contrastare il razzismo con la conoscenza e l'incontro;
- partire dalla base dell'affermazione dei diritti umani per tutti gli
esseri umani;
- far cessare la rapina neocoloniale e la devastazione della biosfera;
- una cultura che promuova legalita' e socialita';
- garanzia di servizi pubblici, finanziati attraverso la fiscalita'
generale, per soddisfare i bisogni vitali di ogni persona che si trovi nel
territorio italiano;
- affrontare i conflitti con la nonviolenza.

(Tratto dal notiziario La Nonviolenza in cammino del Centro ricerche per la pace di Viterbo, diretto da Peppe Sini)
 
 

3) - Per contribuire a una riflessione sui temi del patriottismo/nazionalismo sempre più cari agli ambienti istituzionali italiani, pubblichiamo il testo dell'inno nazionale e una nota su una proposta di legge, presentata a quanto ci è dato sapere nella scorsa legislatura, sull'esecuzione dell'inno d'Italia nelle scuole.
 

L'INNO DI MAMELI
(tratto dal sito del Governo)

Fratelli d'Italia 
L'Italia s'è desta, 
Dell'elmo di Scipio 
S'è cinta la testa. 
Dov'è la Vittoria? 
Le porga la chioma, 
Ché schiava di Roma 
Iddio la creò. 
Stringiamoci a coorte 
Siam pronti alla morte 
L'Italia chiamò. 

Noi siamo da secoli 
Calpesti, derisi, 
Perché non siam popolo, 
Perché siam divisi. 
Raccolgaci un'unica 
Bandiera, una speme: 
Di fonderci insieme 
Già l'ora suonò. 
Stringiamoci a coorte 
Siam pronti alla morte 
L'Italia chiamò. 

Uniamoci, amiamoci, 
l'Unione, e l'amore 
Rivelano ai Popoli 
Le vie del Signore; 
Giuriamo far libero 
Il suolo natìo: 
Uniti per Dio 
Chi vincer ci può? 
Stringiamoci a coorte 
Siam pronti alla morte 
L'Italia chiamò. 

Dall'Alpi a Sicilia 
Dovunque è Legnano, 
Ogn'uom di Ferruccio 
Ha il core, ha la mano, 
I bimbi d'Italia 
Si chiaman Balilla, 
Il suon d'ogni squilla 
I Vespri suonò. 
Stringiamoci a coorte 
Siam pronti alla morte 
L'Italia chiamò. 

Son giunchi che piegano 
Le spade vendute: 
Già l'Aquila d'Austria 
Le penne ha perdute. 
Il sangue d'Italia, 
Il sangue Polacco, 
Bevé, col cosacco, 
Ma il cor le bruciò. 
Stringiamoci a coorte 
Siam pronti alla morte 
L'Italia chiamò 

-------------------L'inno in classe------------------
Articolo da www.aduc.it

L'ennesima chicca parlamentare.
E' giunta l'ora di finirla con l'autodenigrazione dell'Italia e degli italiani, "è necessario stimolare nei giovani il sentimento di orgoglio per il patrimonio culturale e spirituale loro tramandato dalle precedenti generazioni".
Come fare e' presto detto, e scritto a quattro mani, dagli onorevoli Maretta Scoca e Alfredo Biondi nella proposta di legge 7171.

L'idea e' semplice e di facile attuazione. Tutte le mattine i bambini delle elementari avranno la meravigliosa opportunita' di ascoltare e cantare la composizione denominata "inno di Mameli".
Come succede spesso sono i dettagli che definiscono un'opera d'arte, e i dettagli precisi e puntali di questa breve proposta di legge, compongono un vero capolavoro.

Il primo articolo detta l'obbligo ai direttori delle scuole elementari di "far diffondere, con l'uso di apparati fonici a circuito chiuso, all'interno di ogni aula o dei luoghi equipollenti, prima dell'inizio delle lezioni quotidiane" l'inno di Mameli.   Preoccupandosi anche per quelle strutture sprovviste di tali apparati fonici dove "l'esecuzione è eseguita a voce dagli studenti".

Nel secondo articolo si danno le disposizioni per i bimbi: le esecuzioni devono avvenire "stando in piedi, a capo scoperto ed in posizione decorosa". (Il capo scoperto e' un ricordo del tempo dei pantaloni corti, la posizione decorosa la possiamo immaginare, ma vorremmo avere maggiori chiarimenti in merito).
Per concludere, la prima lezione dell'anno scolastico vede i direttori scolastici che "provvedono ad illustrare agli studenti il significato simbolico dell'inno di Mameli e del vessillo tricolore".
Per noi ormai e' tardi per tornare alle elementari, ma siamo ancora in tempo a godere dell'inno di Mameli, che potremmo cantare in bagno la mattina, durante le operazioni di routine quotidiane, a testa scoperta e in posizione decorosa: Fratelli d'Italia ... I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, ... L'Italia chiamò...

tratto da www.aduc.it

4) Regione Lazio, l'intolleranza legalizzata...

COMUNICATO STAMPA del 27 novembre 2001

REGIONE LAZIO: LA NUOVA LEGGE SUGLI AIUTI ALLE FAMIGLIE VIOLA I PRINCIPI DI PARI OPPORTUNITA’ SANCITI NELLA COSTITUZIONE: UNICA VIA PER SBARAZZARCI DI QUESTA LEGGE E’ IL REFERENDUM ABROGATIVO


E’ la prima volta che nel nostro Paese viene varata una legge così apertamente discriminatoria e che concede degli aiuti, oltretutto molto limitati, soltanto alle coppie sposate, escludendo, non solo le famiglie gay, ma anche le decine di migliaia di coppie e famiglie di fatto, che nella nostra Regione sono una realtà molto diffusa, e che pure pagano tasse come tutte le altre.

Si tratta di una legge talmente razzista, che, secondo il coordinamento del Lazio dei Radicali di sinistra, mette in seria discussione la persistenza della democrazia nella nostra Regione.

Una legge che ci porta indietro di anni, oltretutto pericolosa e piena di lacune, prima fra tutte quella dell’assistenza domiciliare agli anziani, che è stata scaricata ai Comuni.

Ma molto preoccupanti appaiono anche gli articoli relativi (art. 7) ai servizi socio-culturali per l’infanzia.

Nella legge non si specifica se saranno tutti i bimbi del Lazio ad averne diritto, o se solo quelli delle coppie riconosciute da questa legge, che nell’art. 1 vengono dipinte come uniche realtà legittime.

Viene da chiedersi se la Giunta Storace sarà coerente e pretenderà le nuove tasse, che sarà costretta a chiedere a causa della Finanziaria fallimentare del Governo Berlusconi, solo ai cittadini che considera tali, o se, almeno nei doveri, i cittadini del Lazio saranno considerati tutti uguali.

Radicali di sinistra - ufficio stampa
ufficiostampa@radicalidisinistra.it

20 dicembre 2001

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