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La Chiesa e le donne, una storica avversione
Il pamphlet di Cesare Mannucci sulla misoginia delle gerarchie cattoliche
 


   Sessuofobia e misoginia si sono radicate profondamente nell'istituzione ecclesiastica, conseguenze di un filone di pensiero caratterizzato dalla svalutazione del corpo, con il tentativo (in buona parte fallito) di esercitare un controllo anche sulla sessualità dei fedeli oltre che dei chierici. È il filo conduttore del saggio «Puttana Eva! La Chiesa, le donne, il sesso» di Cesare Mannucci, nel quale l'autore esamina la genesi e lo sviluppo di una storica avversione. Mannucci si sofferma su una serie di esempi eloquenti, come Agostino d'Ippona, che «arriva a paragonare il rapporto del marito cristiano con la moglie al dovere evangelico di amare i propri nemici». Altri padri della Chiesa, ricorda l'autore, si spingono nelle loro fantasticherie misogine a sostenere che con la resurrezione dei morti i corpi saranno tutti maschili. Senza dimenticare la condanna dell'atto sessuale (portatore comunque del peccato originale), indice di una «furia sessuofobica» che sopravvive ai secoli della patristica e si ritrova, rinnovata, anche nei dottori della Chiesa, come Tommaso d'Aquino. Questi, scrive Mannucci, riteneva la donna «una creatura così difettosa che i figli, da lei partoriti, debbono essere educati solo dal padre».

   Sulla figura di Maria l'autore osserva: «In maniera indiretta, anche la creazione della Madonna non è favorevole alle donne in carne e ossa. Nella scarsa misura in cui si parla di lei nei vangeli canonici, Maria è diversa dalle altre ebree solo per la gravidanza provocata con un prodigio dallo Spirito Santo. La gravidanza e il parto sono normali, e dopo il primogenito divino Maria ha altri figli e figlie con il marito. Nelle epoche successive il pensiero cristiano ha trasformato Maria in una madre che ha partorito senza dolore e in una vergine perpetua: in breve, in una figura femminile dotata di poteri soprannaturali, ma asessuata. Così concepita Maria di Nazaret diventa un potente ausilio nell'ostinata campagna contro la sessualità». Una campagna che, osserva Mannucci, non darà i risultati sperati, trasformandosi in una fonte di spaccature all'interno della Chiesa (tra l'Occidente sessuofobo e l'Oriente più equilibrato, tra le gerarchie ingessate e il basso clero ostile al celibato, tra Vaticano e confessioni riformate) e fra l'istituzione e i fedeli che non si curano della precettistica in materia di sesso. Il saggio di Mannucci illumina angoli oscuri del cammino cristiano e si rivela utile in tempi di risveglio del dibattito sul celibato e sul sacerdozio femminile, per non parlare della questione demografica nel Sud del mondo e dei temi connessi.

Z. S.

o
Cesare Mannucci, «Puttana Eva! La Chiesa, le donne, il sesso», Elèuthera,
pp. 111, 
lire 13 mila.
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