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Nomadi o “Figli del ghetto”?

cover-resizedLa riedizione online dei volumi pubblicati una decina d’anni fa da Nonluoghi prosegue con il volume di Nando Sigona “Figli del ghetto. Gli italiani, i campi nomadi e l’invenzione degli zingari”qui recensito da Giovanna Boursier su MeltingPot.org, che uscì alla fine del 2002 e fu oggetto di una serie di presentazioni e dibattiti in un’Italia che per quanto riguarda queste tematiche assomigliava troppo a quella di oggi. Anzi, oggi povertà e marginalità sociale stanno progressivamente scalando posizioni nell’agenda politica, ma lo fanno dalla parte sbagliata.

cover-resizedCioè, da quella del marketing facile del consenso per cui la stampa main stream coccola indifferente l’aspirante premier Matteo Salvini, quel signore che proponeva di separare milanesi e stranieri in metropolitana, mentre l’altro Matteo, quello che confusamente governa davvero, di fronte alle questioni sociali più spigolose (tipo la rapida crescita dei poveri veramente poveri in Italia) si volta dall’altra parte: forse è troppo indaffarato a spacciare per cose di sinistra le sue riforme di destra e pure reazionarie (tipo abolire il diritto dei cittadini di eleggere i consiglieri provinciali o i senatori).

Ma veniamo al volume di Nando Sigona, che qui in basso potrete scaricare nei formati elettronici. Si trattava del tentativo di analisi, a opera di un giovane studioso napoletano (trasferitosi a Oxford e poi a Birmingham), che oggi continua a occuparsi di queste tematiche.

Al centro delbreve saggio c’è il rapporto tra i campi e la città, un rapporto complesso, ambiguo, dove le parti, i cittadini – italiani, napoletani, Rom, stranieri, eccetera – non si incontrano, si ignorano, al massimo si sbirciano da dietro le finestre dei palazzi delle periferie devastate e dei centri storici.

Il potere politico, soprattutto quello locale, piuttosto che tentare la costruzione di città aperte, dove tutti abbiano diritto a esserci, preferisce fomentare e gestire, con cinica lucidità, diffidenza e paura. Le quattro cronache napoletane che scandiscono il ritmo di questo testo, e che forniscono l’occasione e lo spunto per affrontare alcuni dei nodi del rapporto tra italiani e Rom, hanno goduto di diversi livelli di notorietà; una – gli incendi dei campi rom del giugno ’99 – per qualche tempo è stata al centro dell’attenzione dei mass media; le altre, invece, sono notizie passate ai margini, sempre e solo nella cronaca locale.

Il metodo di Sigona, scrive Piero Colacicchi nella prefazione, “è semplice e diretto. Partire dalla cronaca, da fatti accaduti a Napoli e quindi visti nel loro svolgimento, ed allargare intorno a ciascuno di essi, in varie serie di cerchi concentrici, il discorso: dall’atteggiamento diffidente del vicino di casa alla ‘pulizia etnica’ dei Rom in Kossovo, dai blitz di vigili urbani e carabinieri alle politiche abitative discriminatorie, da Bassolino a Clinton”.

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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