Ritenendolo un contributo utile all’approfondimento storiografico, riproponiamo questo saggio sul tema delle foibe, già pubblicato da Nonluoghi nel 2007 per gentile concessione dell’autore.
di Antonio Burigo *
Il saggio qui presentato vuole prendere in esame, servendosi di scritti, testi e documenti della storiografia sull’argomento, un problema discusso della recente storia italiana ed europea, la questione delle foibe e degli infoibati nella Venezia Giulia, in due periodi ben precisi: settembre-ottobre 1943 e maggio-giugno 1945.
Vanno innanzitutto spiegati i due termini: “foiba” e “infoibati”. Il termine “foiba”, dal latino fovea, fossa, abisso, dal punto di vista geologico è una cavità naturale, spesso una vera e propria voragine a forma di imbuto. Le foibe sono molto numerose in tutta la regione e possono avere dimensioni variabili, dovute alla conformazione geologica del terreno, costituito prevalentemente da carbonato di calcio, che viene eroso dalle piogge e dai corsi d’acqua sotterranei; questo fenomeno geo-morfologico è chiamato carsismo.
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