Nonluoghi Archivio Rassegne stampa, abolite quella norma liberticida

Rassegne stampa, abolite quella norma liberticida

La corrente sindacale di Senza Bavaglio [ www.senzabavaglio.info ] chiede al governo di cancellare le nuove norme inserite in Finanziaria sui pagamenti per l’uso di articoli in rassegna stampa.
“Il decreto legge della Finanziaria – ricorda la componente del sindacato unitario dei giornalisti Fnsi – introduce l’obbligo generalizzato di pagamento per tutti i soggetti, esclusa l’amministrazione pubblica, che utilizzano con qualunque mezzo articoli di giornali e riviste in rassegne stampa. Il nuovo dispositivo è un’aberrazione che stravolge quanto precedentemente previsto dalla legge che consentiva la libera riproduzione dei materiali, fatti salvi naturalmente i casi in cui ciò fosse impedito dai detentori del diritto d’autore.

L’iniziativa del governo, che risponde alle pressioni di alcuni editori, frappone un grave ostacolo alla circolazione delle informazioni e dei saperi nella società italiana andando a penalizzare innanzitutto soggetti deboli che riprendono gli articoli nell’ambito di attività non lucrative e di elevato valore civico. L’eventuale coinvolgimento del sindacato dei giornalisti nell’applicazione della norma non ne attenuerebbe gli effetti e creerebbe gravi imbarazzi nella categoria, trasformandola in complice di un disegno di arretramento sociale.

La libera diffusione della conoscenza è un elemento essenziale della dinamica democratica e non la si può intralciare mediante un inutile accanimento nella tutela del copyright che, in realtà, era già assicurata dal quadro normativo precedente sulla base del quale le parti erano libere di accordarsi eventualmente anche sulle cessioni inerenti le rassegne stampa. Un’interpretazione maniacale del copyright non può prevalere sull’interesse della comunità nazionale di avere il massimo accesso all’informazione e allo scambio dei saperi in democrazia.

Perciò chiediamo al governo di cancellare l’articolo 32 del capo IX del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, recante “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”.

Le cronache parlamentari dell’ultim’ora raccontano le commissioni riunite bilancio e finanza della Camera hanno approvato l’emendamento del deputato della Rosa nel Pugno Maurizio Turco che sopprime l’articolo 32.
La soppressione definitiva di tale articolo sarà adesso rimessa al voto dell’aula. “Ai tempi di Internet – osserva Turco – impedire la libera circolazione dei contenuti informativi dei giornali sarebbe a dir poco un assurdo. Chiedo pertanto che il Governo, qualora decidesse di porre la fiducia sull’approvazione del decreto, recepisca il pronunciamento del Parlamento”.

Anche Franco Grillini dei Ds ha apertamente appoggiato l’abolizione della norma: “Si trattava – ha detto – di un provvedimento non necessario, difficile da applicare e che avrebbe finito per limitare la libertà di diffusione delle informazioni e di circolazione delle idee. Nell’esprimere soddisfazione per la decisione della commissione, rivolgo un appello alla Presidenza del consiglio dei ministri affinché nella discussione, prevista per la prossima settimana, qualora si ponga la questione di fiducia questo articolo non sia reintrodotto”.
Insomma, ci sono le premesse per chiudere questa brutta pagina legislativa. Salvo amare soprese che potrebbero ancore verificarsi, considerato che qualcuno aveva partorito questo mostro e che potrebbe cercare di difenderlo.

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