Nonluoghi Archivio Sostanze tossiche, verso l’obbligo di sostituzione?

Sostanze tossiche, verso l’obbligo di sostituzione?

[ comunicato stampa di Greenpeace www.greenpeace.it ]
10/10/2006
Con il voto odierno, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha riconfermato il sostegno all’obbligo di sostituzione delle sostanze tossiche con alternative più sicure, ove disponibili, all’interno del REACH, la proposta di regolamento europeo che dovrebbe portare a identificare ed eliminare gradualmente le sostanze chimiche più dannose attraverso la Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle sostanze chimiche prodotte. Un passo indispensabile, a giudizio delle associazioni che compongono il Tavolo REACH (ambientalisti, medici, consumatori, lavoratori, sindacati), per un’effettiva tutela della salute delle persone e dell’ambiente dalla contaminazione chimica.

Le associazioni, inoltre, si congratulano per la decisione della Commissione Ambiente che ha esteso a tutti i prodotti chimici l’“obbligo di diligenza” (Duty of Care), che rende le industrie chimiche responsabili della sicurezza dei loro prodotti. Positivo almeno quanto l’aver ristabilito il diritto dei consumatori ad accedere alle informazioni sulle sostanze chimiche presenti negli oggetti di uso quotidiano.

Ora, le associazioni invitano i Ministri e la Commissione Europea a sostenere la posizione del Parlamento Europeo nei dibattiti delle settimane a venire, sicuri del buon lavoro del relatore, l’italiano Guido Sacconi, che certamente manterrà l’evidente volontà dei sul principio di sostituzione Le forti pressioni esercitate finora dall’industria chimica hanno cercato di indebolire il regolamento ma ora, aggiungono le associazioni, grazie anche alla clausola di sostituzione, i decisori politici hanno l’opportunità unica, rispetto all’attuale legislazione, di affermare il diritto inalienabile alla salute e ad un ambiente salubre.

Il voto riflette il sostegno trasversale al principio della sostituzione e riconferma la decisione presa dal Parlamento nel novembre scorso, posizione finora ignorata dal Consiglio di Ministri d’Europa. Dunque i membri del Parlamento Europeo, che rappresentano i cittadini europei, non recedono sull’obbligo di sostituire i prodotti chimici ad alto rischio con alternative più sicure, ovunque sia possibile: questo è un messaggio inequivocabile per il Consiglio dei Ministri europei.

Questo obbligo legale è infatti essenziale sia per porre fine alla contaminazione dei nostri corpi e all’accumulo delle sostanze nocive nell’ambiente, che per stimolare la ricerca di alternative più sicure, dando spazio ai produttori più innovativi, che costituiscono gli obiettivi chiave del REACH.

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