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La morte civile

di Fabio Galluccio

14 marzo- 3 aprile: la notizia della morte del Papa domina i media in questi giorni. Sul Suo Pontificato e quanto abbia influito nella vita politica e sociale non è questa rubrica la sede opportuna per scriverne. È certo che i nostri politici di destra, ma anche di sinistra, ne hanno fatto una amplificazione poco degna di uno Stato laico e di rispetto per la morte I temi della nostre Berluscate purtroppo riportano a una realtà di morte di cittadini comuni, di disagi sociali, di crisi economica a cui ormai siamo tragicamente abituati e quasi indifferenti.
Un altro italiano morto in Iraq, Stefano Morracino, si dice per un errore . È partito un colpo mortale dalla sua arma. Ma i genitori chiedono invano l’arma e che si faccia luce.
Continuano le sparatorie in Campania: un altro morto.
A largo di Lampedusa sei morti e tre dispersi (di cui personalmente non ho saputo più nulla). Rinvii forzati di immigrati clandestini in Libia e in altri Paesi.
L’UNHCR esprime grave preoccupazione per i fatti che stanno avvenendo in Italia, gravemente lesivi della salvaguardia dei diritti umani e delle convenzioni internazionali.
Altro incidente sul lavoro: ad Arezzo in fabbrica muore un lavoratore, Carlo Maccari, il giorno prima di andare in pensione. È sempre emergenza per la sicurezza del lavoro.
Bombe in Lombardia e in Sardegna. Pisanu ci informa sempre che la pista è quella anarco-insurrezionalista. Si rifa vivo Una bomber che ferisce fortunatamente in maniera non grave una bambina.
Da Napoli a Milano, sfratti per centomila persone, mentre le associazioni dei consumatori ci informano che andare a fare la spesa al mercato ha subito un rincaro del 40%.
Approvata dalla Camera in prima lettura lo stravolgimento della Costituzione che svuota i poteri del Parlamento e del Presidente della repubblica, concentrando tutto nelle mani del premier. “È la prima volta nella storia della nostra Repubblica”, dichiara il senatore Franco Bassanini, “che una riforma costituzionale viene iscritta all’ordine del giorno dell’Aula senza aver dato alla Commissione Affari costituzionali il tempo per esaminare e votare gli emendamenti presentati. Questa nuova, inaudita ed inedita forzatura riguarda, per di più, non una riforma qualsiasi, ma un progetto che riscrive oltre cinquanta articoli della nostra Carta costituzionale e che ne demolisce l’intero assetto”. Poco prima il ministro Calderoli si era dimesso perchè i tempi per la riforma costituzionale erano troppo lenti. Il cavaliere l’ha subito accontentato.
Prima eliminata, poi riammessa nella regione Lazio la lista “Alternativa sociale” di Alessandra Mussolini per sospette firme false. Scoperti manomissioni nei computer , grazie alla società diretta da un amico di Storace, per “scoprire le firme false a sostegno” della nipote del duce. Il presidente del TAR, che aveva eliminato dalla consultazione la lista della Mussolini, nominato da Fini (in quanto il cavaliere e Letta sono usciti dal consiglio di ministri per evitare che si potesse… sospettare di conflitto di interessi !) a presidente dell’Autorità della Comunicazioni, senza alcun accordo con il centrosinistra. Ad oggi ancora non in carica perchè non concordato, come richiede la legge, con l’opposizione.
Il cavaliere inaugura una università privata fantasma a Villa San Giovanni, in un territorio che in soli tre chilometri ha già due università pubbliche : Reggio Calabria e Messina e ben tre facoltà di legge. Si dimette per protesta il rettore di Reggio. Ciò avviene in una regione dove per i laureati non c’è possibilità di lavoro e le politiche industriali concentrano in questa area call center e lavori a tempo determinato di bassissimo profilo.
Sempre più nel caos la Scala di Milano, come tutta la politica culturale del governo: si dimette il contestato maestro Riccardo Muti.
Oggi e domani andiamo a votare per le regionali con una televisone ormai nelle mani della sola maggioranza. Speriamo bene. In bocca al lupo ai candidati del centro-sinistra!

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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