Nonluoghi Archivio Per Lidia Menapace presidente della Repubblica

Per Lidia Menapace presidente della Repubblica

Tratto dal notiziario La nonviolenza in cammino del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
È bastato che alcune persone cominciassero a ragionarci seriamente, al di fuori del palazzo e delle sue alchimie, perche’ l’idea scaturisse fuori chiara ed esatta: al Quirinale ci vuole una persona come Lidia Menapace.
Ed e’ bastato dirlo in giro perche’ subito tante altre persone si associassero alla proposta. Proposta che e’ bene trovi attento ascolto da parte dei parlamentari, che del Presidente della Repubblica sono gli elettori. [Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e’ nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e’ poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del “Manifesto”; e’ tra le voci piu’ alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa’ civile, della nonviolenza in cammino.
Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e’ stata eletta senatrice. La
maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e’ dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L’ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne’ indifesa ne’ in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste’, Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004]

Quali sono i compiti dell’ora?

Difendere la Costituzione, lo stato di diritto, la democrazia. E Lidia
Menapace e’ donna che viene dall’esperienza della Resistenza contro il
nazifascismo.
Promuovere la pace e il disarmo, il dialogo e la cooperazione, affermare tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, costruire la convivenza – civile, saggia, solidale – tra le persone come tra i popoli come tra gli esseri umani e la natura. E Lidia Menapace e’ una delle voci piu’ autorevoli della nonviolenza in cammino.
Non permettere piu’ che meta’ del genere umano opprima e deneghi l’altra meta’ del genere umano. E Lidia Menapace e’ una delle figure piu’ belle del movimento e del pensiero delle donne.
*
Oggi e’ il 25 aprile: oggi noi diciamo che in nome di tutto cio’ che il 25
aprile rappresenta noi vogliamo Lidia Menapace Presidente della Repubblica.
A tutte le persone che ci leggono, e che condividono questa opinione, noi chiediamo di impegnarsi a sostenere e diffondere la proposta che Lidia Menapace divenga il prossimo capo dello Stato.

2. DEMOCRAZIA. PERSONE E ASSOCIAZIONI CHE HANNO GIA’ ESPRESSO ATTENZIONE E SOSTEGNO ALLA PROPOSTA DI LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Al momento di chiudere questo fascicolo del notiziario hanno gia’ espresso in varie forme affetto, attenzione e sostegno alla proposta dell’elezione di Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica: Laura Bottai, Antonella Sapio, Marta Ghezzi, Peppe Sini, Maria Luigia Casieri, Daniela Musumeci, Doriana Goracci, Pasquale Iannamorelli, Norma Bertullacelli, Daniele Lugli, Antonio Bruno, Edi Rabini, Alessandro Portelli, Riccardo Orioles, Giovanni Scotto, Dacia Maraini, Luca Kocci, Giovanna Providenti, Giovanni Colombo, Domenico Jervolino, Daniele Vasta, Andrea Trentini, Daniele Dal Bon, Yukari Saito, Antonio Vigilante, Angela Dogliotti Marasso, Marcella Bravetti,
Alessio Di Florio, Bruno Segre, Farid Adly, Zenone Sovilla, Brunetto
Salvarani, Isidoro D. Mortellaro, Gino Buratti, Paola Pavese, Marco
Servettini, Giuliano Falco, Giovanni Sarubbi, Roberto Melone, Piercarlo
Racca, Daniele Barbieri, Daniele Aronne, Giorgio Montagnoli, Francesco
Comina, Raffaele Mantegazza, Barbara Benini, Claudio Debetto, Michele
Meomartino, Agnese Ginocchio, Daniele Gallo, Mirella Sartori, Maria G. Di Rienzo, Francesco Pistolato, Guido Cristini, Marisa Mantovani, Enrico Lanza, Giacomo Alessandroni, Gerard Lutte, Claudio Ortale, Gigi Malabarba, Flavia Neri, Enzo Piffer, Giuseppe Stoppiglia, Giorgio Gallo, Nella Ginatempo, Paola Mancinelli, Marcello Vigli, Nanni Salio, Pasquale Dioguardi, Gigi Ontanetti, Luciana Ronchi, Lulu’ Ortega, Aldo Zanchetta, Bruno Giaccone, Luisa Carminati, Massimo Duranti, Giovanna Duranti Niccoli, Marco Siino, Simona Bernasconi, Pasquale Pugliese, Gabriele Aquilina, Elena Dall’Acqua, Franco Zunino, Silvano Tartarini, Renato Corsetti, Antonino Drago, il Centro di ricerca per la pace di Viterbo, il Coordinamento per la pace di Mantova, l’Associazione Lavoratori Pinerolesi aderente alla Confederazione Unitaria di Base.
*
Rinnoviamo l’invito ad ogni persona ed ogni associazione che vorra’
esprimere il proprio impegno a sostegno della candidatura di Lidia Menapace
alla Presidenza della Repubblica a farlo nelle forme piu’ congeniali al
proprio modo d’essere, di pensare, di agire: a tutte le persone e le
associazioni disponibili chiediamo naturalmente di diffondere l’informazione
sulla proposta in modo adeguato e coerente al fine.
A mero titolo d’esempio riproduciamo qui il testo che abbiamo gia’
pubblicato due giorni fa nel supplemento domenicale del nostro foglio: “Ci
piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica.
Lidia Menapace”.
Saremo grati a tutte le persone che ci invieranno (all’indirizzo di posta
elettronica nbawac at tin.it) interventi e notizie al fine di poterli
pubblicare anche sul nostro notiziario.

EDITORIALE. PEPPE SINI: ALCUNE COSE DA FARE PERCHE’ LIDIA GIUNGA AL QUIRINALE

Molte persone amiche si chiedono e ci chiedono cosa si possa concretamente
fare per sostenere efficacemente la proposta che il prossimo Presidente
della Repubblica sia una donna rappresentativa della Resistenza, della
nonviolenza, del femminismo, sia Lidia Menapace.
La prima cosa da fare e’ appunto parlarne.
Ed anche cominciando col chiedersi – con la meraviglia dei fanciulli –
perche’ una idea cosi’ flagrantemente semplice e buona, avere una donna come
Lidia a capo dello Stato, non sia gia’ oggi di tutte e tutti.
Infatti sarebbe evidentemente ragionevole che nella scelta della persona cui
attribuire l’incarico di Presidente della Repubblica si dovrebbero seguire
criteri come quelli in base a cui in tante e tanti siamo arrivati a
formulare la proposta di Lidia Menapace: ovvero che la persona suprema
garante del nostro ordinamento giuridico democratico debba essere una
persona che nella sua intera vita abbia dato prova di amore per l’umanita’,
e che abbia le qualita’ intellettuali e morali – ma vorremmo meglio dire: le
qualita’ umane in senso forte – adeguate per essere autorevole figura di
riferimento per tutte e per tutti.
*
Concretamente
Concretamente si puo’ fare questo: far conoscere la proposta, far conoscere
le ragioni della proposta, far conoscere le adesioni alla proposta,
promuovere altre adesioni alla proposta.
Ogni persona o associazione trovera’ le sue forme e i suoi canali.
Per parte nostra – se di queste piccinerie si puo’ parlare – questo foglio
che ogni giorno raggiunge quasi ventimila caselle di posta elettronica e la
cui collezione puo’ essere comunque agevolmente in ogni momento consultata
nel sito di Peacelink (www.peacelink.it) pubblichera’ le notizie e le
adesioni di cui ricevera’ notizia, ma sarebbe per noi grande una gioia se
altri notiziari, altre mailing list, altri siti, facessero cosa analoga:
come abbiamo gia’ scritto non crediamo che sia cosa utile che l’iniziativa
si esaurisca nell’invio di un’adesione a un indirizzo, e sia pure il nostro
(e comunque – ripetiamolo, a scanso di equivoci – naturamente desideriamo
che ci si inviino adesioni e notizie, e ci impegnamo fervidamente ad essere
cassa di risonanza e per cosi’ dire corrieri postali di esse).
Detto in sintesi: crediamo che sia molto utile che ogni persona o
associazione che aderisce alla proposta la diffonda autonomamente alle
persone e strutture con cui e’ in contatto.
*
Scrivere ai parlamentari (e alle organizzazioni di cui fanno parte)
Crediamo che sia utile in particolare che se ne scriva in primo luogo ai
parlamentari con cui si e’ in contatto o con cui comunque esiste una
relazione – fosse pure solo quella della rappresentanza territoriale o
ideale – ed alle organizzazioni di cui quei parlamentari fanno parte.
E’ evidente che essendo i parlamentari (ed alcuni delegati delle Regioni)
coloro che eleggono il o la Presidente della Repubblica, in ultima istanza
sono loro le persone cui dobbiamo rivolgerci per chiedere un voto
responsabile in questo frangente.
Ma e’ anche evidente che non basta scrivere ai parlamentari: la nostra e’
una ben piu’ ambiziosa intenzione: di promuovere una riflessione condivisa
nel paese, di chiamare alla riflessione, al giudizio, all’impegno tutte le
persone interessate a che vi sia una buona Presidente della Repubblica:
cioe’ tutte le persone che vivono in Italia.
*
Scrivere a giornali, radio e tv
Cosi’ e’ assai utile scrivere ai mezzi d’informazione, ma conoscendo il
cannibalismo dei principali di essi, sarebbe poco ragionevole affidare solo
o eminentemente a loro la diffusione della proposta: il modo migliore per
farla circolare resta questo nostro passaparola di bocca in bocca, di voce
in voce, di volto in volto.
Certo chiediamo a tutte e tutti di scrivere lettere a giornali, radio e
televisioni, mailing list e siti; questo e’ indispensabile.
Ma e’ anche evidente che in primo luogo chiediamo di scriverne alle persone
amiche, di parlarne con le persone amiche, di discuterne con le persone
amiche: a tu per tu, o anche nei luoghi in cui conduciamo la nostra vita
associata, ed anche nei luoghi del nostro impegno civile.
*
E dunque
E dunque non e’ tanto importante dal nostro punto di vista che vi sia
qualcuno che tiene il conto del numero delle firme, o degli articoli
pubblicati, o delle persone raggiunte (poi, certo, se qualcuno vorra’ farlo,
e’ anche questa cosa che puo’ avere una sua utilita’ e che molto troviamo
apprezzabile); dal nostro punto di vista cio’ che e’ importante e’ che
veramente si riesca a far riflettere piu’ persone possibile sull’utilita’ di
avere una donna come Lidia al Quirinale; cio’ che e’ importante e’
coinvolgere piu’ persone possibile nella riflessione sulla scelta del
Presidente della Repubblica; cio’ che e’ importante e’ che l’elezione del
capo dello Stato (cui, come e’ noto, giusta l’art. 83 della Costituzione
partecipano tutti i parlamentari e i delegati ad hoc delle Regioni) avvenga
non sulla base di logiche compromissorie fra lobbies o di spartizione delle
cariche dello Stato come se fossero spoglie da saccheggiare dopo la pugna,
ma sulla base di criteri e valori limpidi, democratici, condivisi, pubblici.
*
Repetita juvant
Abbiamo gia’ scritto piu’ volte, e una volta ancora ripetiamo che “non
abbiamo pensato a un appello strutturato e a una campagna centralizzata:
ogni persona ed ogni associazione che vorra’ esprimere il proprio impegno a
sostegno della candidatura di Lidia Menapace alla Presidenza della
Repubblica sapra’ pensare le forme piu’ congeniali al proprio modo d’essere,
di pensare, di agire: a tutte le persone e le associazioni disponibili
chiediamo naturalmente di diffondere l’informazione sulla proposta in modo
adeguato e coerente al fine”.
E solo a mero titolo d’esempio riproduciamo qui il testo che abbiamo gia’
piu’ volte pubblicato: “Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che
avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto
la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una
Presidente della Repubblica. Lidia Menapace”.
E ancora una volta ricordiamo che saremo grati a tutte le persone che ci
invieranno (all’indirizzo di posta elettronica nbawac at tin.it) interventi e
notizie al fine di poterli pubblicare anche sul nostro notiziario.
*
Una piccola digressione, per chiedere scusa ad alcuni amici
Di tutte le adesioni di cui avremo notizia questo foglio cerchera’ di render
pieno conto. In alcuni casi purtroppo potra’ accadere che si cerchera’ di
sintetizzare prese di posizione piu’ ampie ed articolate. Ci scusiamo se
talora abbiamo proceduto e procederemo ancora ad estrarre solo brevi frasi
da testi piu’ ampi (e ci scusiamo in particolare se nella fretta con cui si
lavora a comporre questo foglio quotidiano talvolta capitano refusi
spiacevoli o addirittura spiacevoli fraintendimenti: chi ci conosce sa che
abbiamo profondo rispetto per tutte le opinioni e per tutti gli stili). Una
sola preghiera, ed e’ quella consueta, vorremmo tuttavia nuovamente
rivolgere a chi ci invia scritti: evitare espressioni offensive nei
confronti di chicchessia.
*
Tre barriere
Ogni iniziativa – che naturalmente deve essere razionale e ragionevole,
civile e orientata all’incontro ed alla comprensione – che promuova
l’informazione, la documentazione, la sensibilizzazione e il pubblico
dibattito sulla proposta di eleggere Lidia Menapace alla Presidenza della
Repubblica e’ benedetta.
Va da se’ che preliminarmente occorre superare alcune barriere spesso
introiettate anche da persone civilmente, socialmente, politicamente
impegnate:
– la prima e’ quella dell’abitudine alla delega: molte persone pensano che
dibattere su chi debba essere Presidente della Repubblica sia privilegio
delle segreterie dei partiti (magari con l’occhiuta supervisione dei piu’
loschi poteri occulti), mentre e’ evidente che su questa scelta piu’ che su
ogni altra occorre che vi sia la riflessione piu’ partecipata e piu’
trasparente, che il processo decisionale sia il piu’ democratico e
responsabile possibile;
– la seconda barriera da superare e’ quella della diffusa ignoranza:
purtroppo troppe persone (compresa non piccola parte del ceto politico)
conoscono quasi solo i personaggi che vedono in televisione. Occorre invece
far conoscere ai nostri interlocutori chi sia e cosa abbia fatto Lidia
Menapace, e quali siano le esperienze, le riflessioni, le proposte e i
valori di cui e’ testimone e portatrice;
– la terza barriera e’ quella della rassegnazione: non c’e’ nessun
ragionevole motivo per ritenere che mai una persona di valore potra’ essere
eletta ad un’alta carica istituzionale, che mai il Parlamento sara’ capace
di esprimere un voto secondo scienza e coscienza orientato al pubblico bene,
che mai la parte civile della societa’ civile potra’ formulare una proposta
con ragionevoli speranze di essere ascoltata dalle istituzioni. E’ ben vero
che molto spesso la realta’ e’ sconfortante; ma talvolta, e massime in
momenti di profonda crisi e di urgente svolta, e’ ben accaduto il contrario:
che la parte civile della societa’ civile abbia saputo orientare il dibattit
o pubblico e le scelte istituzionali; che il Parlamento abbia saputo
adempiere al suo compito; che figure autorevoli siano state chiamate a ruoli
di grande responsabilita’ pubblica.
Occore uscire dalla piugrizia, dall’apatia, dalla subalternita’.
*
Minima un’agenda
Il compito che ci spetta in questi pochi giorni e’ semplice da enunciare:
a) far conoscere e far discutere la proposta dell’elezione di Lidia Menapace
alla Presidenza della Repubblica: per questo vanno bene la duiffusione di
materiali informativi e documentari (anche semplici appelli e volantini
scritti nel modo piu’ breve e piu’ chiaro) tra le persone e le associazioni,
le raccolte di firme nelle piazze e nella piazza telematica, gli incontri
pubblici;
b) far sapere a tutti i mass-media raggiungibili dell’esistenza di questa
proposta, delle iniziative in corso, delle dichiarazioni a suo sostegno; per
questo occorre inviare comunicati e lettere ai mass-media e ai redattori dei
mass-media, che siano testi scritti nel modo piu’ chiaro e rigoroso; e –
qualora possibile – anche invitare i mass-media alle eventuali iniziative
pubbliche, o avere colloqui in merito con specifici interlocutori nelle
redazioni;
c) proporre ai parlamentari con cui si ha un rapporto di interlocuzione di
prestare ascolto a questa proposta e alle ragioni su cui si fonda.
Ovviamente per essere ascoltati bisogna volersi far ascoltare, avere quindi
un atteggiamento sinceramente volto alla comunicazione autentica ed attenta,
e alla discussione franca e leale;
d) poiche’ la gran parte dei parlamentari si riconosce in specifiche forze
politiche e sociali e’ opportuno interloquire anche direttamente con le
forze politiche e sociali democratiche.
*
Nel gorgo
Tutto cio’, come e’ palese, non si dara’ “in vitro”, in condizioni
asettiche, ma nel vivo della fase attuale: nel vivo della campagna
elettorale per elezioni amministrative che saranno decisive per confermare o
ulteriormente destabilizzare il risultato elettorale del 9 e 10 aprile; nel
vivo della preparazione del referendum sulla Costituzione che e’
assolutamente necessario vincere per mantenere in italia la vigenza dello
stato di diritto e dell’ordinamento democratico; nel vivo dell’avvio
dell’attivita’ parlamentare in una situazione critica, complessa e confusa
quant’altre mai.
Ma non vi e’ dubbio che questa nostra inizativa puo’ costituire un elemento
di chiarificazione e di propulsione, di invito alla responsabilita’ e
all’impegno, di partecipazione civile e di verifica dei poteri, e quindi
anche un effettuale aiuto a far prevalere in ciascuna delle vicende citate
posizioni piu’ limpide e piu’ democratiche.
*
Qui giunti
Detto tutto questo (che certo deludera’ chi sperava di trovare in questa
frettolosissima e interminabile articolessa indicazioni precise a mo’ di
manuale, ma che e’ a un dipresso quel che chi scrive queste righe sente e
pensa), ciascuna delle persone che vorranno impegnarsi a sostenere la
candidatura di Lidia Menapace al Quirinale – ovvero a cercare di fare
all’Italia tutta questo magnifico dono – realizzi le iniziative che ritiene
piu’ utili, e di quanto avra’ fatto comunque la ringraziamo, e se vorra’
farlo sapere anche a chi questo foglio tesse, anche di questo infine grazie di cuore fin d’ora.

Tratto dal notiziario La nonviolenza in cammino, foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. – Archivio: www.peacelink.it

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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