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Sinistra, oggi

di Riccardo Orioles *

“Il leader del centrosinistra Romano Prodi aprirà in Sicilia la campagna elettorale. Il programma prevede: Visita alla casa di Don Sturzo fondatore del Partito Popolare, Caltagirone (CT), ore 14.45; Incontro coi leader dell’Ulivo, sul tema “L’Italia riparte dalle donne”, Catania, PalaCatania, ore 18.00; Incontro col giornalista-operaio Marco Benanti, sul tema “La libertà di stampa non si tocca”, Catania, S.Pietro e Paolo, ore 21″.
Mentre finisco di leggere quest’Ansa, mi arriva una mail da Fausto Bertinotti. “Caro compagno – dice – sto scrivendo a te, a Fracassi e agli altri della vecchia redazione di Avvenimenti per pregarvi di riprendere in mano il vostro vecchio giornale. Lo faccio per egoismo, perché così Avvenimenti tornerà a vendere sessantamilamila copie e non millecinquecento. Scusami se non vi ho scritto prima, ma avevo tanto da fare per cacciare dal partito tutti i banchieri marpioni. Posso chiedervi una cortesia personale? Rimettetevi a fare inchieste di mafia, ché ce n’é un gran bisogno. Saluti comunisti”.
Minchia. Clicco subito su Thunderbird per rispondere al compagno Fausto. Purtroppo, il programma non si apre. Al suo posto compare una schermata con John Lennon, sfuma in papa Giovanni che canta qualcosa, comincia a spaparanzare decine di bollicine iridescenti in ciascuna delle quali c’é l’immagine di me e Antonella vent’anni fa. E alla fine mi sveglio. Forse ha ragione Fini, le canne a digiuno fanno male.

L’Ansa su Prodi in effetti c’è: però il programma prevedeva un incontro non con Benanti (pensa un po’) ma con Ciancio, che ha appena licenziato nove giornalisti su tredici in una tv (il giorno dopo, naturalmente, é andato a salutare anche loro) ed é l’equivalente siciliano di Berlusconi. Quanto al compagno Fausto (che nella realtà é meglio chiamare l’Onorevole Bertinotti) se c’é una cosa che esula dai suoi pensieri é la storia dei giornalisti antimafiosi, e dei loro lettori. Si vendono tremila copie? E pazienza: col tempo si arriverà a quattromila. L’importante é che siano “in linea” e fatte da amici.
Quanto ai banchieri, se Atene ha Unipol, perché Sparta non puo’ avere Gardini? Cos’é questo razzismo contro i banchieri? Non olet. E lasciateci fare i politici in santa pace. Vabbé. Adesso tu mi metti davanti il signor B.: “Guardalo! – mi fai – é la stessa cosa di Prodi? Sono uguali? Ti piacerebbe che restasse lui? Qualunquista!”. No, non é la stessa cosa. Prodi é molto meno peggio di Berlusconi, e percio’ (mi spiace per Benanti) va votato. Pero’ con Berlusconi ha in comune un sacco di cose, non “politiche” certo ma proprio di cultura. Per esempio, in Sicilia preferisce appoggiarsi a Ciancio e non ai giornalisti antimafiosi.
Questo vuol dire un sacco di cose, e piu’ ancora ne vorrà dire in futuro. E Bertinotti? Accettare le regole del gioco contribuisce a perpetuarle.
Questo, come egli sa benissimo, implica fra l’altro il silenziamento di alcuni tipi di giornalisti. Per esempio il mio, e quello di Marco, di Carlo, di Gianfranco, di Fabio e degli altri venti o trenta giornalisti come noi espulsi dal mestiere perché antimafiosi. Anche così, é preferibile a Berlusconi, a Casini, a Fini, forse anche a Fassino o Prodi: rispetto a questi ultimi non perché sia “piu’ a sinistra” (non lo é), ma semplicemente perché ha meno potere.
Ma é sempre un meno peggio. Quando si parla di libertà, a difenderla siamo sempre noi, i compagni comuni. Senza illusioni, orgogliosamente. Dai vip, sinistra inclusa, tutto quel che ci aspettiamo è che non facciano troppo danno.

* Tratto dalla Catena di San Libero, una e-zine gratuita, indipendente e senza fini di lucro. Viene inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere da amici, basta scrivere a riccardoorioles@sanlibero.it. La “Catena” non ha collegamenti di alcun genere con partiti, lobby, gruppi di pressione o altro. Esce dal 1999. L’autore e’ un giornalista professionista indipendente.

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