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Contratto giornalisti, chi fa e chi disfa?

I giornalisti italiani sono in lotta per un rinnovo contrattuale che metta al centro, tra l’altro, problemi riguardanti la qualità dell’informazione, l’autonomia di chi la fa, la precarizzazione crescente, la perdita di coscienza critica, la ricattabilità dei reporter senza contratto, gli effetti negativi di tutto ciò sulla democrazia nel nostro Paese. Finora gli editori hanno respinto completamente la piattaforma sindacale e hanno proposto di accantonare il rinnovo e di accontentarsi di un accordo ponte biennale che in sostanza adeguerebbe la sola parte economica del contratto. Non c’è stato verso nemmeno di ottenere una disponibilità a ragionare su limitazioni della flessibilità e di altre amenità previste dalla devastante legge 30 che ha riformato il mercato del lavoro.
Perciò i giornalisti italiani hanno scioperato ripetutamente in ottobre e in novembre. Ora il sindacato (la Fnsi) prepara altri scioperi per dicembre (mese d’oro per gli editori, con giornali, radio e tv, zeppi di pubblicità) sulla scorta di quanto approvato a metà ottobre dagli stati generali dell’informazione, un’assise svotlasi a Roma cui partecipavano anche i rappresentanti di base delle redazioni (Cdr).
Bene, proprio in questo frangente ad alta tensione, i vertici della più importante delle associazioni nazionali federate al sindacato, la Lombarda, hanno pensato bene di attaccare la linea degli scioperi e di invitare a tornare al tavolo per discutere con gli editori (riuniti nella Fieg) l’accordino biennale da essi proposto.
Il fatto è a dir poco sconcertante e si commenta da sé.
Non saremo certo noi a sostenere che la politica della maggioranza che regge il sindacato merita sempre applausi; ma non è certo questo il momento di rinfocolare le polemiche interne.
D’ora in poi, comunque vada a finire questo surreale confronto interno al sindacato, gli editori godranno evidentemente di un grosso vantaggio, gentilmente scaturito da questa indefinibile presa di posizione politica che fa a pugni con l’abc del sindacalismo. Una conseguenza che era a dir poco prevedibile.
A che gioco stanno giocando i capi della Lombarda?

[z. s.]

Per offrire un quadro della vicenda, pubblichiamo il materiale diffuso oggi dalla newsletter del gruppo sindacale Giornalisti Senza Bavaglio [ www.senzabavaglio.info ].

Il documento con cui il presidente e la vicepresidente dall’Associazione
Lombarda dei Giornalisti, Giovanni Negri e Daniela Stigliano, prendono le distanze dalla linea della FNSI ha destato nei colleghi che si riconoscono nella componente di Senza Bavaglio gravi preoccupazioni di metodo e di merito.

Di metodo giacché aver tentato di spaccare il sindacato con dichiarazioni
irresponsabili, non ha altro effetto che rafforzare gli editori. Di merito
perché la richiesta di ripresentarsi al tavolo delle trattative con una
controparte intransigente (il loro proporre il contratto ponte è poi fare
dietrofront ha qualcosa di comico e tragico assieme, quasi cinematografico) non ha altro significato se non quello di vanificare le richieste contenute nella piattaforma faticosamente elaborata dalla FNSI.

Un esempio dovrebbe bastare ai colleghi presidente e vicepresidente per riacquistare la lucidità: la FIEG, con un comportamento ambiguo, da un lato ritiene di non poter accettare limitazioni alla legge Biagi perché è una legge dello Stato, dall’altro si rifiuta di applicare la legge dello Stato
che impone di pagare il lavoro dei freelance dopo 30 giorni.

Il contenuto di quel documento, firmato da due dirigenti delle componenti di Stampa Democratica e Quarto Potere, è ancora più grave perché durante la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale scorso, nel 2001, quelle due componenti avevano chiesto ai dirigenti della FNSI maggiore durezza nelle trattative, maggior caparbietà e maggior pugno di ferro.

Una volta accusavano Serventi Longhi di essere stato un pavido, ora lo
accusano si essere troppo duro e rigido.

Il loro atteggiamento appare strumentale – e rivolto più a fare gli
interessi delle loro correnti che quelle dei giornalisti e della nostra
categoria – quando si paragona al comportamento che hanno tenuto durante il dibattito al congresso straordinario, convocato per discutere l’introduzione del referendum nello statuto della FNSI.

Attaccando la proposta di Senza Bavaglio che, a rigor di logica e non di
schieramento, chiedeva il referendum sulla bozza del contratto prima della firma definitiva, in modo tale che, in caso di bocciatura, ci fosse ancora la possibilità di ritornare al tavolo della trattative, una leader storica di Stampa Democratica aveva affermato, convinta, di essere contraria a un processo al segretario prima dell’entrata in vigore del contratto. “Ha avuto la fiducia da un congresso, deve continuare a rappresentarci fino alla fine”, aveva sostenuto in sostanza, paragonando un referendum di questo genere “a una pistola puntata alla testa del segretario” .

Ora lo stesso gruppo, e la sua appendice Quarto Potere, il processo al
Segretario vogliono farlo addirittura prima che si aprano delle trattative
serie.

Senza Bavaglio ha sempre sostenuto che l’ipotesi di un contratto ponte
biennale fosse da scartare. Il nostro Paese è arretrato anche perché il
diritto, contratti compresi, non viene rispettato. Creare un precedente può risultare assai pericoloso.

I soldi non sono la cosa più importante. Pensiamo veramente che fra due anni saremo più forti per trattare la parte normativa? In base a cosa? Il problema è che fra due anni saremo ancora più deboli di ora. Se non poniamo un freno, la legge Biagi sfonderà le redazioni. I dirigenti della FIEG hanno più volte dichiarato che per gli editori la legge Biagi non è in discussione.

La piattaforma della FNSI parte da considerazioni un pochino più elevate: miglioramento della qualità della vita, garanzie per i precari e i
freelance, prospettive per riassorbire i disoccupati. Accettare dunque un
accordo biennale, significherebbe dare ragione agli editori e a quanti sono ancora convinti (a torto) che la maggior parte dei giornalisti faccia
sciopero solo per avere più soldi. In definitiva, equivarrebbe a rinunciare per sempre a migliorare il nostro Contratto.

SENZA BAVAGLIO

Qui di seguito i messaggi che si sono succeduti in questi giorni.

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Messaggio: 2
Data: Sun, 20 Nov 2005 19:18:40 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/In dicembre altri due giorni di sciopero (da FNSI)

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“La Giunta della Federazione della Stampa, riunita con la Consulta della
Associazioni Regionali, ha deciso di attuare nel mese di dicembre altri due
giorni di sciopero dei giornalisti dei settori dell’informazione quotidiana
e di realizzare sin dai prossimi giorni la seconda tornata delle astensioni
dal lavoro dei colleghi dei periodici settimanali.

La Giunta ha dato mandato alla Segreteria di decidere le date e le modalità
degli scioperi con il minor preavviso possibile, eccezion fatta per la Rai i
cui scioperi devono essere comunicati con dieci giorni di anticipo per la
legge sulla regolamentazione delle agitazioni sindacali nei servizi
pubblici.

Date e modalità degli scioperi nei settimanali dovranno essere concordate
dai comitati di redazione con il coordinamento sindacale di settore e le
Associazioni Regionali.

Per la terza volta in tre mesi i giornalisti italiani saranno costretti a
far mancare l’informazione per due giornate a causa del reiterato
atteggiamento di chiusura degli editori della Fieg, delle aziende
dell’emittenza locale di Aeranti-Corallo e dell’agenzia per il pubblico
impiego Aran nei contratti di settore.

In particolare, la Fieg ha confermato di non voler fornire le garanzie
richieste dalla Fnsi sul lavoro dei freelance e dei precari e
sull’attuazione di alcune parti della legge 30 sul mercato del lavoro
nell’ipotesi di un accordo transitorio biennale che bloccasse la parte
normativa e definisse una intesa economica. La Fieg afferma anzi di non
essere più disponibile a perseguire la strada dell’accordo biennale e di
essere disponibile soltanto alla rinnovazione quadriennale.

Gli editori pretendono di avviare il negoziato su pochi temi posti dalle
rispettive piattaforme e, tra questi, pongono il problema del congelamento e
del taglio degli scatti di anzianità.

La Fnsi giudica inaccettabile e improponibile una simile proposta che
porrebbe sul tavolo non solo la questione degli scatti (più volte giudicata
non trattabile dalla Fnsi) ma le altre questioni della piattaforma
editoriale, tra le quali la riduzione complessiva del 25-30% delle
retribuzioni in quattro anni, dure restrizioni nel calcolo dei riposi
settimanali e delle ferie e un inasprimento del codice di disciplina.

La Fnsi difende invece la propria piattaforma che sostiene lo sviluppo del
sistema di tutele professionali e contrattuali soprattutto per quanto
riguarda il lavoro autonomo e il sistema delle flessibilità e del lavoro
temporaneo. L’inconciliabilità delle posizioni è anche dimostrata da un
lungo documento di analisi che la Fieg sta diffondendo e nel quale si tenta
di banalizzare e svilire le richieste sindacali, con dati e notizie fasulli
che troveranno una adeguata risposta in un documento che la Fnsi diffonderà
nei prossimi giorni.

In ogni caso, la Fnsi, che ha dimostrato grande pazienza e senso di
responsabilità, valuterà con attenzione ogni segnale proveniente dal mondo
editoriale e dalla stessa Fieg che possa aprire un percorso di trattativa
accettabile sia nell’ ipotesi dell’accordo quadriennale, sulla base della
piattaforma sindacale, sia rispetto alla proposta Fieg (ora rinnegata) di
accordo transitorio biennale.

La Federazione della Stampa ha concordato con il Coordinamento delle
Associazioni delle Emittenti Locali di verificare le condizioni per una
intesa che sblocchi il rinnovo contrattuale per i giornalisti delle aziende
aderenti ad Aeranti-Corallo.

L’incontro si svolgerà il 30 novembre e la Federazione della Stampa
riproporrà, tra l’altro, di sciogliere il nodo dell’uniformità dell’orario
di lavoro tra tutti i giornalisti italiani.

La Fnsi rende noto che l’Aran ha risposto alla nuova richiesta di apertura
della trattativa annunciando di attendere le motivazioni della sentenza con
la quale il Tribunale del lavoro di Roma ha obbligato l’agenzia ad aprire il
negoziato contrattuale dei giornalisti degli uffici stampa della pubblica
amministrazione con la presenza dello stesso sindacato.

Si tratta, a nostro parere, di un ennesimo atteggiamento dilatorio che deve
determinare un forte intervento, già richiesto, del Ministro della Funzione
Pubblica e la dura mobilitazione dei giornalisti degli uffici stampa.
Le Commissioni Contratto Fieg e Aeranti-Corallo sono state convocate per
mercoledì 23 novembre per un esame della situazione e per discutere le
prossime iniziative di mobilitazione e di lotta”.

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Messaggio: 3
Data: Sun, 20 Nov 2005 19:36:28 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/Le critiche alla FNSI di Negri e Stigliano (QP condivide)

LA PRESIDENZA DELLA LOMBARDA CRITICA LA STRATEGIA DELLA FNSI SUL CONTRATTO.
QUARTO POTERE STA CON LA PRESIDENZA DELL’ALG

Cari colleghi,

come sapete la Giunta della Fnsi ha proclamato ieri nuovi scioperi a
sostegno della vertenza nazionale: da effettuarsi subito nei periodici,
rinviati a due giorni consecutivi di dicembre da definire per quotidiani,
agenzie, radio e tv.

Qui di seguito riportiamo invece il comunicato emanato oggi dalla Presidenza
dell’Associazione lombarda dei giornalisti, firmato dal presidente Giovanni
Negri e dal vicepresidente Daniela Stigliano (di Quarto Potere), che critica
i metodi e le strategie della maggioranza della Federazione nelle trattative
per il rinnovo contrattuale.

Quarto Potere ritiene che le critiche formulate dalla Presidenza dell’Alg
alla maggioranza della Fnsi siano assolutamente condivisibili. Vi invitiamo
dunque anche noi a partecipare, per disciplina sindacale, agli scioperi
indetti dalla Federazione ma pure a far sentire la vostra voce e a esprimere
le vostre riflessioni sulle vicende contrattuali.

Quarto Potere

La Presidenza dell’Associazione lombarda dei giornalisti comunica:

“La Federazione nazionale della stampa ha proclamato una seconda tornata
immediata di scioperi nel settore dei periodici e ha preannunciato altri due
giorni consecutivi di astensione dal lavoro nel mese di dicembre per
quotidiani, agenzie, radio e tv. Una decisione che la presidenza
dell’Associazione lombarda dei giornalisti ha criticato fortemente e alla
quale si è opposta, ritenendola l’ulteriore dimostrazione della mancanza di
una chiara strategia del vertice della Fnsi sulle trattative per il rinnovo
del contratto nazionale.

Nel corso della riunione di Giunta e Consulta delle Associazioni regionali
di stampa, che si è svolta a Roma ieri, 17 novembre, il presidente dell’Alg
Giovanni Negri ha sostenuto che la scelta di una nuova risposta dura della
categoria all’oggettiva rigidità delle posizioni degli editori è la naturale
conseguenza delle decisioni sbagliate e prive di metodo finora prese.
L’abbandono del tavolo delle trattative per un possibile accordo ponte
biennale, attuato senza voler verificare fino in fondo le pur minime
aperture offerte dalla Fieg nell’incontro del 4 novembre, è stato un errore
gravissimo e un’occasione persa per tutti. L’occasione di rinnovare subito
la parte economica del contratto e di congelare per due anni la parte
normativa, con alcune fondamentali garanzie sulla legge 30 e il lavoro
autonomo, rinviando a tempi probabilmente migliori, a livello legislativo e
di congiuntura economica, il confronto sulle due, inconciliabili piattaforme
che sono invece ora tornate sull’ipotetico tavolo di trattativa: la
piattaforma degli editori, che pongono come pregiudiziale per aprire le
trattative l’eliminazione degli scatti biennali di anzianità e pretendono di
smantellare diritti economici e normativi dei giornalisti, e la piattaforma
della Fnsi, articolata in 77 punti, per aumentare tutele e garanzie per la
categoria e per l’informazione.

Al termine dell’incontro del 4 novembre, e dopo la decisione della rottura
presa dalla maggioranza della Fnsi, la segreteria federale aveva chiesto
alla presidenza dell’Associazione lombarda dei giornalisti di non
esplicitare pubblicamente la posizione di forte perplessità e contrarietà
espressa nel corso del dibattito anche da altri componenti della Giunta
federale. E a questa richiesta la presidenza dell’Alg si è attenuta con
serietà e senso di responsabilità. Oggi però, di fronte alla reiterata
scelta di utilizzare l’unica arma del muro contro muro, ritiene che questo
impegno sia venuto meno.

La maggioranza della Fnsi ha dimostrato di non avere metodo, di non avere
strategia, di non avere tattica. E questo è tanto più grave nel momento in
cui è lo stesso vertice del sindacato a ipotizzare tempi anche lunghissimi,
fino a due anni, per la conclusione del confronto che dovrebbe portare alla
firma di un rinnovo contrattuale. La strada è stata percorsa sin dall’inizio
con troppa ideologia e poca concretezza, ma soprattutto senza un piano di
azione di lungo respiro. E ingenerando nei colleghi una profonda confusione
sull’obiettivo vero per il quale sono stati e sono ancora chiamati a
lottare. Una parte consistente dei giornalisti italiani non sa se ha
scioperato e sciopererà per inseguire ancora l’accordo ponte, difendere gli
scatti biennali, sostenere ognuno dei 77 punti della piattaforma sindacale o
garantirsi l’esistenza stessa di un contratto nazionale. E il sospetto è che
l’obiettivo non sia chiaro neppure per lo stesso vertice della Fnsi.

La presidenza dell’Alg esprime una grande soddisfazione per la riuscita di
adesione dei colleghi di quotidiani, radio, tv, agenzie e periodici della
Lombardia all’ultima tornata di scioperi, ma al contempo non nasconde una
grande amarezza per l’uscita in edicola di tante testate. E si interroga
oggi, con profonda preoccupazione, sulla sostenibilità di una battaglia che
vada avanti a colpi di due giorni di scioperi in quotidiani, agenzie, radio
e tv e probabilmente fino a cinque giorni nei periodici. Non può del resto
non far riflettere l’aumento dei ricorsi, a livello nazionale, contro
colleghi che scelgono di non scioperare: un percorso che fino allo scorso
rinnovo contrattuale era episodico e concentrato su casi davvero sporadici.

La presidenza dell’Associazione lombarda dei giornalisti è in ogni caso
consapevole che la disciplina sindacale impone di adeguarsi alle decisioni
assunte dalla maggioranza della Fnsi, e invita quindi tutti i colleghi ad
attenersi al rispetto degli scioperi programmati e delle ulteriori azioni di
lotta che la Federazione deciderà. È altresì convinta che mai come in questo
momento sia necessario dare voce ai colleghi, ascoltare e confrontarsi con
tutte le realtà di una regione così centrale e importante per l’editoria
come la Lombardia. Ecco perché sollecita Comitati e Fiduciari di redazione a
riunire nei prossimi giorni le assemblee e tutti i colleghi a pronunciarsi
sullo stato delle trattative per il rinnovo contrattuale e sulle azioni di
lotta varate dalla Fnsi, a far sentire la loro presenza e le loro opinioni
all’Associazione e alla Federazione.

Giovanni Negri (presidente dell’Alg) e Daniela Stigliano (vicepresidente
dell’Alg)

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Messaggio: 4
Data: Sun, 20 Nov 2005 19:47:32 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/La risposta di Serventi a Negri e Stigliano

Roma, 18 novembre 2005

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana,
Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato:

“Il Presidente e il Vice presidente dell’Associazione Lombarda dei
Giornalisti, Negri e Stigliano, stanno diffondendo un documento sulla
vertenza contrattuale con la Fieg che respingo nel merito e nel metodo. I
colleghi Negri e Stigliano si assumono la grave responsabilità di
formalizzare la rottura del fronte sindacale con una ingiustificata e
durissima aggressione alla linea sindacale della Fnsi sostenuta dalla quasi
totalità della categoria con pesanti azioni di sciopero.

Nel merito confermo che se la Fieg avesse offerto una pur minima apertura
rispetto alle “fondamentali garanzie sulla legge 30 e il lavoro autonomo”,
che la stessa presidenza della Lombarda sembra richiedere, avrei proposto
alla Giunta e alla Consulta della Associazioni di perseguire con
determinazione questa strada cercando di definire formulazioni per noi
accettabili.

La Fieg ha invece escluso ogni ipotesi di garanzia sia sulla legge 30 sia
sul lavoro autonomo, come si evince chiaramente leggendo il lungo documento
di analisi della trattativa pubblicato proprio stamane dal sito della
Federazione Editori www.fieg.it . Che cosa dovevamo trattare? Quale
occasione è stata persa? Dovevamo forse prenderci i 116 euro lordi in due
anni offerti dagli editori, e rinunciare alle garanzie sul precariato e
sulla flessibilità selvaggia?

Se la maggioranza della Fnsi ha dimostrato di non avere metodo, di non
avere strategia, di non avere tattica, chiedo ai colleghi della presidenza
della Alg di precisare il metodo che propongono, la strategia che
suggeriscono, la tattica che ipotizzano.

Sappiamo bene quello che è in gioco, e credo lo abbiano capito anche i
colleghi nelle redazioni, conosciamo l’inconciliabilità tra la nostra
piattaforma (articolata, ebbene sì, su 77 richieste di rafforzamento delle
tutele dei giornalisti) e quella della Fieg (tagli e riduzioni degli
scatti di anzianità ed altri gravi elementi di attacco al contratto).

Per questo abbiamo perseguito fino in fondo la strada dell’accordo biennale
chiedendo, però, minime garanzie che ci sono state rifiutate. Mi domando
dove sia l’ideologia e la scarsa concretezza della nostra posizione, cosa
si intenda per “piano di azione di lungo respiro” e di “profonda confusione
sull’obiettivo vero”. Credo che i giornalisti italiani sappiano bene perché
hanno scioperato e perché continueranno a scioperare, e che siano
determinati a difendere il ruolo del loro sindacato e della sua unità in un
momento tanto grave.

Mentre la presidenza della Lombarda sembra essere impegnata a minare
l’unità della categoria di fronte all’aggressione degli editori. Non è
inoltre ben chiaro perché la presidenza della Lombarda non abbia posto in
votazione negli organismi dirigenti dell’Associazione il documento
illustrato e poi successivamente diffuso. Forse perché sanno che la
maggioranza delle colleghe e dei colleghi delle redazioni della Lombardia
non la pensano come loro.

Per queste ragioni sottoporrò il documento della presidenza dell’Alg alla
valutazione di una riunione straordinaria della Giunta federale, con la
Consulta delle Associazioni Regionali, che ho convocato per il pomeriggio
di martedì 22 novembre”.

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Messaggio: 5
Data: Sun, 20 Nov 2005 19:51:10 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/Le accuse ridicole della Fieg alla FNSI: “Destabilizzate il sistema informativo”

COMUNICATO DELLA FIEG SUI NUOVI SCIOPERI DEI GIORNALISTI

La FNSI ha proclamato per dicembre una nuova serie di scioperi nei
quotidiani e nei periodici esaurendo in tal modo il pacchetto di sette
giorni di sciopero programmati a giugno, quando le trattative contrattuali
erano appena iniziate.

La FNSI motiva ancora una volta la sua decisione imputando alla FIEG di non
aver concesso le garanzie richieste sul lavoro dei giornalisti autonomi, dei
cd. “precari” e sull’attuazione della legge Biagi. Richieste queste prive di
fondamento per l’inconciliabilità con il diritto delle aziende di applicare
le leggi vigenti dello Stato e con la reale situazione del lavoro autonomo
nel settore, ben lontana da quella configurata dai giornalisti. La FIEG ha
diffuso al riguardo un documento basato su dati ed elementi ricavati da atti
ufficiali degli organismi previdenziali di categoria, approvati anche dai
rappresentanti della FNSI, che non possono essere smentiti.

Quel che appare certo è che la FNSI, per questioni che nulla hanno a che
vedere con gli interessi contrattuali e previdenziali della categoria,
prosegue nella sua opera di destabilizzazione del sistema informativo del
Paese arrecando danni gravi ed irrecuperabili alle aziende editoriali ed ai
propri associati e privando il pubblico della possibilità di accedere alle
sue abituali fonti informative.

I quaranta giornali quotidiani e i numerosi periodici che sono usciti nei
precedenti giorni di sciopero costituiscono un chiaro segnale, che la FNSI
sembra ignorare, sulla insofferenza di vaste fasce del settore verso la
linea politica che la FNSI ha assunto in questa vertenza.

La FIEG non può, per parte sua, prescindere dal soddisfacimento delle
esigenze di contenimento dei costi del lavoro e dal miglioramento delle
possibilità organizzative delle aziende, impegnate in una dura battaglia per
mantenere le proprie posizioni nel sempre più difficile e complesso mercato
dell’informazione.

La FNSI dichiara di attendere segnali per aprire un percorso di trattativa.
L’unico segnale che a questo punto può essere dato è quello di una
disponibilità ad iniziare il confronto sui temi contrattuali essenziali che
interessano le aziende ed i giornalisti da esse dipendenti, con l’obiettivo
di pervenire ad una normativa contrattuale rispondente alle necessità reali
della stampa e delle sue componenti.

Avendo respinto due volte una proposta degli editori di estendere
transitoriamente la parte normativa del contratto che la Federazione della
Stampa aveva firmato nel 2001, la FNSI ha d’altronde lasciato ritenere che
essa considera tale assetto normativo come superato ed inaccettabile.

18 novembre 2005

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Messaggio: 6
Data: Sun, 20 Nov 2005 19:56:32 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/La FNSI risponde alla FIEG: “Non raccontate falsità”

Roma, 18 novembre 2005
Prot.n. 255/C

La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“La Fieg replica al nostro comunicato di stamani con un clamoroso falso e
con affermazioni tutte tese a tentare di far fallire gli scioperi dei
giornalisti. La categoria non si farà prendere in giro da sciocchezze come
quella secondo la quale la Fnsi agirebbe per questioni che non hanno
relazione con gli interessi contrattuali e previdenziali.

Non comprendiamo proprio a quali questioni si faccia riferimento, forse non
lo sa la stessa Fieg. Una provocazione scorretta, inaccettabile perché,
appunto, falsa.

Il sindacato dei giornalisti è autonomo, democratico e preoccupato
seriamente per il futuro di un giornalismo offeso e svillaneggiato nella
maggior parte delle redazioni, con editori che violano quotidianamente
leggi e contratti, non versano i contributi previdenziali, utilizzano
contratti a termine, precari e stagisti in sostituzione dei colleghi
dipendenti cercando di mettere gli uni contro gli altri.

Contro questa situazione ed i rischi di un aggravamento ulteriore delle
condizioni di vita e di lavoro nelle redazioni sono stati decisi gli
scioperi dei giornalisti. Sui freelance la Fnsi vorrebbe tre cose: che
fossero pagati; che fossero pagati entro 60 giorni; che il loro lavoro
fosse rispettato. Sulla legge 30 la Fnsi chiede che la sua applicazione sia
negoziata nell’ambito delle regole e della compatibilità della professione
giornalistica.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: siamo disponibili ad iniziare il confronto
sui temi contrattuali realmente essenziali che interessano le aziende ed i
giornalisti, e non su una demagogica riduzione delle retribuzioni.

La linea politica della Fnsi è quella di respingere il tentativo di ridurre
il salario dei giornalisti e di svilirne il ruolo professionale minando
l’autonomia dell’informazione. Tutto ciò i giornalisti italiani lo hanno
compreso e continueranno a partecipare compatti agli scioperi indetti dalla
Fnsi nonostante numerosi tentativi illegali di vanificarne la riuscita”.

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Messaggio: 7
Data: Sun, 20 Nov 2005 20:08:56 +0100
Da: “Senzabavaglio”
Oggetto: CONTRATTO/Nuova Informazione e Isu difendono la FNSI

Nuova Informazione e Impegno Sindacale Unitario condividono la scelta
della Giunta della Federazione della Stampa di indire immediatamente
una nuova tornata di scioperi della categoria.

Una scelta difficile, ma assolutamente necessaria considerata
l’indisponibilità manifestata il 4 novembre dalla Fieg a una
soluzione ponte accettabile e l’atteggiamento di totale chiusura
ribadito dagli editori dopo le ultime azioni di lotta.

La posta in palio- dall’ulteriore spinta verso la precarizzazione del
lavoro al taglio delle buste paga – è troppo alta per lasciare spazio
a cedimenti anche parziali. Non possiamo aprire la strada allo
smantellamento del contratto preteso dalla Fieg.

Diciamo no a chi vuole fare i giornali senza giornalisti. Ma
rimaniamo disponibili a tornare a un confronto se dovessero emergere
aperture concrete, che consentano una vera trattativa, da parte degli
editori.

Oggi però la categoria è costretta a rinnovare la mobilitazione e a
dimostrare ancora una volta tutta la sua coesione.

Nuova Informazione e Impegno Sindacale Unitario, sottolineando
l’altissima partecipazione alle ultime astensioni dal lavoro,
invitano tutti i giornalisti ad aderire compattamente agli scioperi
proclamati dalla Fnsi.

Nello stesso tempo è indispensabile vigilare sul rispetto delle
regole sindacali e deontologiche da parte dei vertici dei giornali,
chiedendo con forza sanzioni, come peraltro previsto dalla Statuto
del Sindacato, per coloro che le violeranno.

E’ un dovere delle Associazioni territoriali – lo ricordiamo a tutti
i giornalisti – sanzionare le violazioni di queste regole.

Milano, 18 novembre 2005.

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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