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Il senatore e i forni crematori

Lo sgombero di un gruppo di immigrati a Treviso, ora rimasti senza tetto, ha suggerito al senatore leghista Piergiorgio Stiffoni una frase incredibile, riportata da due quotidiani veneti ma passata in sordina nei grandi mass media: «Peccato che il forno crematorio del cimitero di Santa Bona non sia ancora pronto…».
La scandalosa dichiarazione giunge a pochi giorni dalla cassetta sul criminale nazista Erick Priebcke donata ai colleghi dal deputato di An Antonio Serena, poi invitato da Fini a lasciare il gruppo parlamentare.

Il leghista Stiffoni, per giuystificarsi ha detto che si trattava «solo di una battuta» e ha accusato di «sciacallaggio» i giornalisti veneti che l´hanno riportata. Così ha insistito: «È una battuta alla stregua di quella sui “leprotti” di Gentilini (l´ex sindaco-eminenza grigia, che vuole dare la “caccia” agli immigrati e che aveva parlato anche di “rimpatri nei vagoni piombati”, ndr)». Una battuta, quella di Stiffoni, fatta in un discorso in cui aveva dichiarato, tra l´altro: «Gli aiuti vanno dati prima di tutto ai nostri fratelli, e l´immigrato non è mio fratello». Il senatore ha peraltro aggiunto che i giornalisti «hanno voluto fare uno scoop per danneggiare la mia immagine o forse serviva qualcosa di forte per distrarre la cittadinanza da notizie ben più gravi che arrivano da una parte del mondo, così da dimenticare che la nostra civiltà e la nostra cultura è seriamente minacciata. Ciò che mi dispiace, e da un certo punto mi meraviglia anche per il buon rapporto che ho con questi due quotidiani, è che nessun caporedattore abbia minimamente voluto verificare se ciò che ho affermato era stato detto in maniera ufficiale. Se andiamo a raccontare tutto quello che si dice in politica, o in puro politichese, non basterebbero quattro edizioni al giorno…».

Il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo (Lega Nord) liquida l´accaduto così: «Una della solite battute assurde che non risolvono i problemi».

Sui grandi mass media, quelli che fanno opinione, l’accaduto è stato pressoché trascurato. In un paese normale sarebbe stata la notizia del giorno. E in un paese normale un esponente di un partito di governo che fa certe “battute” (crediamo a Stiffoni: il suo non è un progetto politico, “solo” un’eloquente battuta…) dovrebbe far scattare un campanello d’allarme innanzitutto tra gli alleati, tanto più tra coloro i quali stanno cercando (si veda la visita di Fini in Israele) che le ambiguità nel rapporto con il passato vanno definitivamente superate dicendo in modo chiaro che c’era una parte dei giusti e una dei carnefici e dei conniventi.

Anche in Parlamento a mobilitarsi non sono poi molti colleghi di Stiffoni.
Il senatore dei comunisti italiani Gianfranco Pagliarulo, che chiede alla presidenza del Senato di intervenire: «Siamo davanti a un caso conclamato di istigazione all´odio razziale e di apologia delle pratiche naziste di sterminio».
Pagliarulo ha aggiunto: «È la prima volta nella storia della Repubblica. Ecco perchè il ministro leghista Castelli ha operato finora per evitare l’approvazione della normativa europea contro il razzismo. Auspico l’immediato e inequivocabile ripudio di quelle parole da parte del presidente del Senato e del presidente della Repubblica. Aspetto una totale condanna da parte del presidente del Consiglio Berlusconi e del ministro Bossi. Qui si sta scherzando col fuoco. Stiffoni si assume la pesantissima responsabilità di qualsiasi episodio di razzismo, intolleranza e violenza che dovesse avvenire a causa delle sue parole».

Per Sandro Battisti, senatore della Margherita, «le goffe scuse del senatore Stiffoni sono una toppa peggio del buco: si dimetta». Luca Casarini, leader dei Disobbedienti, annuncia un´azione legale contro Stiffoni. «Ma come si fa – prosegue – a parlare di battuta a proposito di una dichiarazione chiaramente razzista e disumana? In realtà si
tratta di una spia che rivela quale sia la cultura politica di certa gente. Invece di cercare patetici aggiustamenti della triste realtà delle sue dichiarazioni, riportate da due quotidiani, Stiffoni farebbe meglio a vergognarsi e dimettersi, senza troppe storie. Certe dichiarazioni insensate e rabbrividenti sono tanto più gravi in quanto vengono da uomini che dovrebbero rappresentare le istituzioni, tanto più in giornate drammatiche come quelle che sta vivendo la comunità internazionale».

Localmente regisconno la Cgil e la federazione trevigiana dei Comunisti Italiani. Quest’ultima ha annunciato che presenterà denuncia per le dichiarazioni di Stiffoni sui forni crematori per gli immigrati.
Il segretario Stefano Mestriner afferma: «Le affermazioni di personaggi come Stiffoni non possono più essere tollerate, se fosse pazzo sarebbe in cura ai servizi di igiene mentale, ma dicono che sia capace di intendere e di volere; di conseguenza l’unica cura per questo signore è l’intervento della Magistratura. L’istigazione all’odio razziale è un reato, quindi chiederemo ufficialmente l’intervento della Procura della Repubblica. Ormai la misura è colma; è tempo che chi ha il dovere intervenga, perché non vorremmo che qualcuno dei criminali che condividono le idee di questo figuro agisse di conseguenza. Considereremmo Stiffoni il mandante morale di ogni possibile atto
di intolleranza o di aggressione che dovesse malauguratamente verificarsi a Treviso».

La Cgil, ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali di verificare se ci sono gli estremi di una denuncia nei confronti del senatore.

Annunciano denunce contro Stiffoni anche Luca Casarini dei Disobbedienti e Gianfranco Bettin dei Verdi.
«Invito tutte le associazioni – ha detto Casarini – a costituirsi parte civile contro uno che istiga all’omicidio e all’odio razziale. La Lega si dimostra quello che è attraverso Stiffoni»

Bettin chiede per «personaggi come il senatore Stiffoni di riaprire il processo di Norimberga». Il consigliere regionale annuncia anche che la Federazione veneta
dei Verdi denuncerà Stiffoni alla magistratura per istigazione all’odio razziale. E afferma: «Le ributtanti esternazioni di Stiffoni non sono però che il punto più infame di degenerazione di un odio verso gli altri, verso i migranti in particolare, seminato a piene mani in questi anni e che a Treviso ha trovato un interprete particolarmente autorevole nell’ex sindaco Gentilini, nonostante questo votatissimo dai suoi concittadini. Speriamo che quei cittadini sappiano oggi ripensare a ciò che, forse senza sapere, hanno fatto».

Dell’incredibile silenzio della maggioranza di governo parla il vicepresidente dei deputati della Margherita Agazio Loiero, che accusa la Casa delle libertà di non
aver censurato Stiffoni. «È vero – dice tra l’altro Loiero – che oramai dovremmo essere vaccinati, tante sono le provocazioni alle quali la Lega ci ha abituato. Ma così non è. C’è un limite a tutto. Anche se ripetitivi e noiosi non possiamo non esprimere tutto il nostro sdegno per questa ennesima manifestazione di razzismo da parte di un parlamentare della Lega e, soprattutto, il silenzio colpevole dei suoi alleati»

Un corteo di solidarietà con gli immigrati sfollati a Treviso è stata l’occasione per denunciare pubblicamente il comportamento del senatore Stiffoni e di altri esponenti della Lega, nella città dell’ex sindaco-sceriffo Gentilini.

Per quanto ci riguarda, aspettiamo scarsamente fiduciosi che i mass media aprano un dibattito su questo scandalo.

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