Nonluoghi Archivio Indagato il sen. Stiffoni (Lega Nord)

Indagato il sen. Stiffoni (Lega Nord)

Il senatore della Lega Nord Piergiorgio Stiffoni finisce nel mirino della magistratura, dopo le frasi sugli immigrati e i forni crematori. L’esponente del partito di governo è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Treviso: l’ipotesi di reato è la diffusione di idee sull’odio razziale, la violazione riguarderebbe l’articolo 3 della legge 654 del 1975. Come abbiamo riferito in precedenza, le frasi al centro della vicenda sono quelle riportate da alcuni mass media locali dopo gli sgomberi di alcune decine di immigrati, quasi tutti regolari, da due strutture occupate abusivamente nel Trevigiano: «L’immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso» e «cosa facciamo degli immigrati che sono rimasti in strada dopo gli sgomberi? Purtroppo il forno crematoriodel cimitero di Santa Bona non è ancora pronto».
Dal mondo politico di sinistra e dal movimento antiliberista si erano subito levato cori di indignata protesta all’indirizzo del senatore della Repubblica, ma una dura condanna era venuta anche dal settimanale diocesano trevigiano La Vita del Popolo, latore di una lettera aperta al presidente del Senato Marcello Pera

L’avvocato Osvaldo Pettene, per parte sua, ha presentato un esposto alla Procura di Treviso nel quale ipotizza che nelle dichiarazioni del senatore Stiffoni possano essere ravvisati i reati di apologia di reato, incitamento a commettere atti di discriminazione razziale e istigazione al genocidio. Secondo il legale, le frasi del senatore trevigiano del Carroccio, «non appaiono costituire manifestazione di opinioni espresse nell’esercizio della funzione di parlamentare. Voglio che la cosa non finisca lì – ha spiegato – ma che si apra un dibattito su queste frasi che non possono essere nascoste dietro il paravento della battuta».

Frattanto, il coordinatore delle segreterie della Lega Nord Roberto Calderoli fa sua la proposta del ministro inglese degli Interni per un braccialetto elettronico controllato via satellite per veirificare gli spostamenti dei richiedenti asilo. Calderoli afferma che sottoporrà la proposta al ministro dell’Interno Pisanu: «In modo che per il prossimo Natale anche i clandestini possano ricevere il loro regalo: un bel braccialetto elettronico». «Uno dei problemi più grossi relativi all´espulsione degli immigrati che arrivano senza documenti sul nostro territorio è quello della loro permanenza nei centri d´accoglienza in attesa dell´espulsione o dell´eventuale accoglimento delle richieste d´asilo. Spesso si dileguano come lepri alla vista di un cacciatore, e così quando si è pronti per l´espulsione molti di loro risultano irreperibili», ha aggiunto Calderoli rinnovando così il paragone degli immigratin con la selvaggina, già caro all´ex sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini «Gli extracomunitari? Vestiamoli da leprotti per far esercitare i cacciatori», aveva detto il leghista della Marca finendo poi davanti al giudice per istigazione all´odio razziale e ottenendo peraltro un proscioglimento che fece discutere.

Un altro leghista, Mario Borghezio, coglie l´occasione della notizia degli arresti a Milano per insistere: «Cosa aspetta Pisanu a schedare tutti gli islamici e chiudere le moschee pericolose?».

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