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Gli specchi deformanti dell’informazione

di Marco Cedolin
Sociologi, politologi, esperti di comunicazione, ed anche noi tutti comuni mortali senza titoli onorifici di sorta abbiamo più volte disquisito riguardo a come l’esito delle guerre e dei conflitti politici dei nostri tempi sia sempre più spesso determinato da quel campo di battaglia insanguinato che è l’informazione. Le realtà filmiche trasmutano allo stato di certezze granitiche e poi svaniscono, si sgretolano in una dissolvenza, per dar corpo a nuove realtà e nuove certezze che talvolta durano lo spazio di una notte, come tesi ed antitesi che esistano con il solo scopo di elidersi vicendevolmente e lasciare fra le nostre mani solo il nulla, laddove dovrebbe esserci invece la realtà, vera, unica e incontrovertibile.
Sono strane le battaglie dei media, combattute attraverso i nostri occhi, violentando la nostra sensibilità, irretendo i nostri valori morali nel tentativo di abituarci all’orrore, raccontandoci che tanto, si sa l’uomo in fondo è fatto così.
Nick Berg, tecnico delle comunicazioni originario della Pennsylvania è il primo esempio di come anche un uomo che nella sua vita non aveva mai letto Pirandello, possa diventare all’improvviso Uno, Nessuno e Centomila ritrovandosi per caso invischiato nella prima linea della guerra dell’informazione.

Nick Berg, che Uno lo è sempre stato per se stesso e la di lui famiglia, viene ucciso probabilmente da qualche brigante in cerca di dollari ed abbandonato esanime sotto un cavalcavia in una strada di Baghdad. Lì, sotto il cavalcavia la notte di sabato lo ritrovano cadavere la polizia o una pattuglia americana ed eccolo diventare Nessuno dentro allo scarno trafiletto che riferisce il rinvenimento del corpo (intero si badi bene) dello sventurato americano.
Ma improvvisamente martedì, 3 giorni dopo l’accaduto, Nick Berg ricompare quale protagonista indiscusso, martire dell’occidente, simbolo di come i terroristi iracheni siano ben peggio dei loro torturatori, quasi giustificativo di ogni ignominia gli americani abbiano compiuto in Iraq; compare dicevamo, ormai diventato Centomila in un video nel quale pseudo terroristi di Al Quaeda mascherati lo stanno decapitando senza pietà.
Per quale arcano motivo il terrorismo islamico uccide di sabato, filma l’accaduto insieme ad un comunicato, immediatamente si preoccupa di abbandonare il corpo del poveretto e poi solo 3 giorni dopo si ricorda di dare la videocassetta in pasto ai media dell’informazione?

Per quale arcano motivo gli americani ritrovano il corpo, così orrendamente mutilato come dovrebbe essere ed anziché cogliere l’occasione (come a loro non sfugge mai di fare) di presentare all’opinione pubblica mondiale a quale livello di bestialità possano giungere gli islamici, dedicano invece a Nick Berg solo uno scarno trafiletto immediatamente caduto nel dimenticatoio?
Già, perché?….misteri di una guerra come quella dell’informazione che dimostra di non avere regole, né pietà.

Pina Bruno, moglie di uno degli sventurati carabinieri uccisi in quel di Nassiryah, probabilmente della Metamorfosi di Kafka doveva invece avere buona memoria, se è vero che è andata a letto lunedì notte con la granitica certezza che tutto il nostro governo fosse al corrente delle torture compiute in Iraq dagli aguzzini americani, in quanto glielo aveva riferito a più riprese suo marito che in Iraq ci prestava servizio; per poi svegliarsi il martedì mattina con la consapevolezza di essere diventata un’altra persona.
Torture? Carabinieri? Governo? Iraq? Tutte parole all’improvviso divenute senza senso e addirittura difficili da sillabare….così scopriamo che era tutta colpa di quelli del TG3 che certe informazioni le avevano estorte, magari loro si con qualche tecnica non ortodossa di tortura. Lo dice anche Gianfranco Fini, un uomo illuminato che di Metamorfosi se ne intende come pochi al mondo, di Kafka forse molto meno, ma la cultura non è esiziale per essere ministri nella casa delle libertà.

Già, la libertà quella di censurare a tempo indeterminato il cartone animato, quello delle Brigate verdi, con gli ostaggi che mangiavano, Mirko Tremaglia che sfilava insieme agli uomini della sinistra e Cossiga e i disobbedienti.
Quel cartone animato in fondo anche disegnato benino che, si sa il nostro presidente del consiglio quando ci si mette d’impegno i mestieri è bravo a farli proprio tutti, ed anche con la matita si è mostrato davvero creativo.
Ma perché interromperlo così, proprio sul più bello, con tanta autorevolezza, senza dirci come andava a finire, senza darci nemmeno un indizio?
Avrà protestato la Walt Disney e con gli americani meglio rispondere sempre di si?
Aspettiamo le elezioni poiché festeggiando due cose insieme si risparmia?
O gli ostaggi arriveranno portati da Bush il 4 giugno e si potrà celebrare festanti i liberatori in un baccanale infarcito di tricolori e bandiere a stelle e strisce e naturalmente in diretta Tv, con esclusione di quelli del Tg3, che loro dopo la riprovazione di Fini neanche i fascisti su Marte li faranno lavorare mai più?

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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